venerdì 7 dicembre 2018

VENEZUELA, PETROLIO E PETRO

"Nel 2019 tutta la produzione petrolifera del paese sarà in vendita solo con la criptovaluta petro", ha dichiarato il Presidente della Repubblica Bolivariana. Il Venezuela è diventato il primo paese con la propria criptovaluta, che è sostenuta dalle riserve petrolifere. Maduro passa dalle parole ai fatti. Gli USA avevano già messo in chiaro che qualsiasi acquisto di Petro sarà considerato alla stregua di una violazione delle sanzioni imposte da Stati Uniti ed Europa. Nel frattempo, su richiesta delle autorità statunitensi, la direttrice finanzaria del colosso cinese Huawei (figlia del fondatore) è stata posta in stato di fermo all'aeroporto di Vancouver. Secondo gli USA la Huawei avrebbe violato il blocco tecnologico imposto dagli USA all'Iran. Nella fase di passaggio tecnologico dal 4G al 5G dove i cinesi saranno i leader (preoccupando tutti i servizi segreti del mondo) il grave fatto avviene mentre si rafforza l'alleanza tra Turchia e Russia (con i quali Maduro ha stretto in questi giorni importantissimi accordi) e l'Iran (partner strategico con il quale il Venezuela ha firmato accordi di cooperazione economica e militare). Ricordiamo che a presiedere l'OPEC nel 2019 sarà proprio il Venezuela. I paesi c.d. non allineati, da soli raggiungono oltre metà della popolazione e del pil mondiale: Russia, Turchia, Iran, Cina, Venezuela e India (quest'ultima 'attaccata', per le stesse ragioni, negli ultimi mesi).

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