mercoledì 27 febbraio 2019

IL RISVEGLIO DI GUAIDO' YOGURT VADER ALIAS RUTTOLOMEO

Gli statunitensi, ottimi sceneggiatori di colossal, devono essere a corto di creatività. Riciclano per l'autoesiliato Guaidò, la battuta di Darth Vader in Guerre Stellari: "Niente CI fermerà", ma in bocca a lui sembra Ruttolomeo. E poi una serie di altre perle:
- Presto "un audio con le prossime istruzioni" [istruzioni non incluse ... autoesiliato fai da te? No Alpitur?],
- "diffondete il NOSTRO messaggio in maniera massiccia", come il peggiore spammer di spazzatura, delle serie 'aiutatemi, vi prego, condividete!'
E dopo aver tuonato "Tornerò in settimana in Venezuela", ha cominciato a mettere le mani avanti: parla di reati politici. Ha l'idee un po' confuse sul diritto il ragazzo. Avrà altre qualità nascoste.

Pence corre in suo aiuto vedendolo così agitato:
"Siamo con VOI e staremo con VOI fino a quando la VOSTRA libertà non sarà ripristinata" [ah perché lo hanno arrestato in Colombia?] "Abbi fede che, sotto la guida del presidente Donald Trump [#alloratuttoapposto], gli Stati Uniti d'America e le nazioni che amano la libertà in tutto il mondo staranno con VOI".

["Che lo sforzo sia sempre con voi-oi-oi."]

Nel frattempo gli Ingegneri militari del Venezuela hanno sbarrato con contanier e terra il ponte a confine con la Colombia, forse per evitare a Guaidò di fare uno show di rientro stile mezzogiorno di fuoco. Vedremo cosa si inventeranno per 'RI-lanciarlo' in territorio venezuelano.

VENEZUELA, IL CHAVISMO IL 27 FEB, A 30 ANNI DAL CARACAZO

E anche oggi #27Feb, come tutti i giorni, mobilitazione del chavismo a Petare, a 30 anni dal Caracazo.

#27FRebeliónAntiimperialista #TrumpHandsOffVenezuela

VENEZUELA, PONTE SANTANDER - CARNE DA MACELLO: "DIVERTENTE VERO?"


"Divertente vero?" Dice proprio così il ragazzo al poliziotto colombiano alla fine del video.
Dedicato a chi nutre ancora dubbi su chi manovra questi ragazzi, i Guarimberos, che qui chiameremmo terroristi. E ridono ... questa triste umanità, povera gente, senza soldi, esclusa, con la promessa che così facendo si apriranno le porte del paradiso capitalista. Saranno scartati come qualsiasi prodotto. La ricca, benestante opposizione venezuelana della classe media, non si preoccupa di quelle persone che combattono per loro. Sono solo carne da macello.
Guardate come sfacciatamente la polizia colombiana lavora con i Guarimberos: liberano loro la strada e gli coprono le spalle. Ma il Governo colombiano al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite davanti all'evidenza delle prove ha negato spudoratamente.
(26 Febbraio, ponte Santander).

VENEZUELA: INCENDIATI I CAPANNONI DELLE CLAP

I capannoni di Vargas dove è immagazzinato e confezionato il cibo contenuto nelle scatole CLAP (*) sono stati incendiati.
"Nel luglio 2017, nel bel mezzo di un violento assalto della destra, la stessa cosa è accaduta in un caseificio. Coincidenze?" (M. Teruggi) #27FRebeliónAntiimperialista

[27 Febbraio, El Caracazo: "oggi sono 30 anni dal più grande massacro mai conosciuto nella nostra storia. Il #27Feb il popolo venezuelano ruppe le catene di dominazione imperialista che l'hanno sottoposta per un secolo. Per le strade è stata forgiata l'anima ribelle popolare che oggi grida non torneranno gli oligarchi! (N. Maduro)]

(*) CLAP - Comitati di approvvigionamento e produzione locali, un modello centralizzato di distribuzione diretta che assiste 4MLN di venezuelani delle classi popolari)

LUNGA VITA BOLIVAR! AL CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI DELLE NAZIONI UNITE



"All'inizio del nostro intervento al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra, un fratello colombiano ha reso un bellissimo omaggio alla pace e all'Unione tra i nostri paesi. W il popolo della Colombia e del Venezuela! Long Live Bolivar! Insieme, vinceremo sempre".
(J. Arreaza, Ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela)

ELLIOTT ABRAMS "MENTIRA' QUANDO SARA' NECESSARIO". PAROLA DI RAYMOND BONNER

Raymond Bonner, l'ex reporter del New York Times che, insieme ad Alma Guillermoprieto del Washington Post, svelò il massacro di El Mozote (LINK), intervistato da The Guardian (LINK), dice la sua sul ruolo di Abrams nell'amministrazione Trump da Sydney, in Australia, dove possiede e gestisce una libreria.

Il massacro di El Mozote è stata una delle numerose atrocità verificatesi nelle mani del governo salvadoregno nel 1981 nella provincia orientale di Morazán, che ha causato la morte di circa 800 persone, compresi bambini di pochi giorni, molti dopo essere stati torturati e violentati. A quell'epoca Abrams era assistente segretario di stato per i diritti umani e si affrettò negare
etichettando l'inchiesta di Bonner come propaganda comunista e vantandosi dei "risultati favolosi" (per approfondimenti LINK).
A gennaio Trump nomina Abrams rappresentante speciale in Venezuela. Con il curriculum di Abrams, Bonner fatica a capire questa scelta in una "posizione di politica estera molto delicata ... apparentemente per rovesciare un governo. Immagino che farà un buon lavoro se fa esattamente l'opposto di quello che ha fatto in El Salvador, che era quello di sostenere un governo che non avrebbe dovuto essere sostenuto". Bonner è scettico sul fatto che sia stato Trump a volere la nomina di Abrams, ritenendo probabile che il presidente abbia pagato un ticket. Così come è diffidente nei confronti di affermazioni secondo le quali Trump ha accuratamente pianificato la politica estera: "Penso che sia un ossimoro parlare di politica estera sotto Trump", ma pensa che Abrams servirà bene il presidente USA.

"Offrirà quello che vuole Trump", dice. "El Salvador dimostra che farà tutto il necessario per realizzare l'obiettivo del presidente. In El Salvador, si trattava di sostenere ciò che un diplomatico chiamava <> e in Venezuela si tratta di liberarsi del governo. E proprio come ha mentito quando è stato necessario, o quotare o non quotare un Congresso deviato e l'opinione pubblica, farà lo stesso in Venezuela. Quindi se sei Trump è l'uomo giusto per questo lavoro. È l'uomo giusto, se è quello che vuoi". 



CONSIGLIO SICUREZZA ONU 26/2 - COSA E' ACCADUTO.

E' stata aggiornata la sessione del Consiglio di sicurezza dell'ONU di ieri sera. Nessuna risoluzione è stata approvata contro il Venezuela.
In una dichiarazione prima della riunione d’emergenza chiesta dagli Usa, gli otto Paesi europei membri attuali e recenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Francia, Germania, Gran Bretagna, Belgio e Polonia, piu’ Olanda Svezia e Italia, con la Rappresentante Permanente Italiana Mariangela Zappia) sono tornati a chiedere l’organizzazione di elezioni presidenziali in Venezuela, il “ritorno alla democrazia attraverso elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili” e il no all' “uso della forza e permettere l’ingresso dell’assistenza umanitaria”.

La Russia ha presentato una risoluzione che invita al dialogo tra tutte le parti. Gli Stati Uniti hanno rifiutato di approvarla.

Premesso che il Ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela J. Arreaza ha portato e mostrato le prove fotogradiche del coinvolgimento della Colombia sui fatti accaduti lo scorso fine settimana, la Colombia sventola il cellulare con la schermata home e dichiara "Anche io potrei far vedere le prove, ma ma per rispetto dei presenti non lo farò", ecco alcuni passi di alcuni interventi.


USA (E. Abrams): il Venezuela deve un sacco di soldi alla Russia. Ciò che preoccupa la Russia è se riusciranno a riavere quei soldi. Non accettiamo accuse di intervento militare da parte di un paese che occupa il territorio della Georgia e della Crimea. Siamo molto preoccupati per la sicurezza di Guaidó quando ritorna nel suo paese.

Russia: gli Stati Uniti hanno l'impressione che siamo preoccupati solo del denaro. Si sbagliano. Non tolleriamo quando il diritto internazionale viene calpestato. Washington non si preoccupa dei problemi del Venezuela, quello che vuole è un cambio di regime. Gli USA hanno partecipato a 280 interventi militari in tutto il mondo. Coloro che sostengono Washington in queste operazioni sono complici della violazione e saranno complici di un intervento militare che dicono di non sostenere. Se gli Stati Uniti volessero aiutare il Venezuela lo avrebbero fatto attraverso i meccanismi delle Nazioni Unite come ha fatto la Russia. La scorsa settimana la Russia ha inviato 7 tonnellate di medicinali. Il Venezuela è pronto a ricevere assistenza umanitaria. Il mondo ha visto le immagini di manifestanti che lanciavano bombe Molotov per bruciare un carico illecito. Questo non ricorda forse quanto accaduto in Nicaragua quando l'aiuto umanitario è stato utilizzato per consegnare armi? Dal 2013 il Venezuela è stato oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti. Questo è un altro motivo per cui c'è una crisi economica. I danni all'economia del Venezuela ammontano a 345 miliardi di dollari, di questo qui non si è parlato.


Arreaza: vi invito a riflettere in nome del mio popolo. Non vogliamo una guerra in Venezuela. Non c'è modo di fare politica se non è seduto in un dialogo con i nostri avversari politici. Il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite deve fare in modo che gli USA eliminino l'uso della forza. Se no, perché è un membro dell'ONU? Il governo del presidente Maduro sta lavorando con l'ONU per l'assistenza tecnica umanitaria. Abbiamo anche concordato meccanismi analoghi con l'UE.
Ho perso il conto dei tweet di Bolton scritti con toni da gangster e aggressivi nei confronti degli ufficiali militari venezuelani. Leggi le mie labbra, Mr Elliott Abrams: il colpo di stato è fallito. E' f a l l i t o! E molti governi si sono opposti all'intervento militare. Che cosa ci fa questa nave da guerra britannica (mostra la foto) su un'isola nei Caraibi? Perché il capo del comando meridionale si è incontrato con il capo dell'esercito colombiano per parlare di "aiuti umanitari"? Da quando i militari si occupano di questo? C'è stata un'operazione di falsa bandiera in cui dei soldati che hanno disertato si sono lanciati contro i civili e hanno quasi ucciso alcune persone, ferita una giornalista cilena. Chi di voi ha condannato questo atto? Li hanno ricevuti in Colombia come eroi. Trump ha minacciato i migranti al confine con il Messico di sparargli se cercano di attraversare il confine. Cosa accadrebbe se Cuba, Venezuela e Nicaragua tentassero di forzare l'ingresso di un convoglio di aiuti umanitari al loro confine meridionale, dove Trump ha per altro dichiarato l'emergenza umanitaria? Il Venezuela viene utilizzato strumentalmente nella politica interna USA. Hanno bisogno dei voti della comunità della Florida principalmente costituita da ispano-americani e come li guadagnano? Attaccando Cuba e Venezuela. Nel mio paese le persone stanno lavorando, vanno a scuola, in spiaggia, festeggia il Carnevale ... e invece no, negano continuando a dire che in Venezuela c'è una grande crisi umanitaria e per questo è necessario intervenire militarmente in Venezuela. Dove passano gli USA lasciano crisi umanitarie. Chi risponde dopo di queste crisi umanitarie? Qui si è detto che il Presidente Maduro ha ballato, ha celebrato ... negli USA vedono che linciano vivo un lider libico come Gheddafi e festeggiano. Non è forse ipocrisia? Chiediamo il rifiuto dell'uso della forza contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela, perché il signor Trump, il signor Pence, il signor Bolton, il signor Rubio e il signor Guaidó, elencati secondo la catena di comando, hanno messo questa opzione sul tavolo. Denunciamo l'uso del territorio della Colombia per attaccare il Venezuela. Fa male dire questo, se pensiamo alla nostra storia che ci lega alla Colombia, che abbiamo liberato per tornarcene a casa senza averli depredati di nulla. Vorrei che la Casa Bianca permettesse a Guaidó di dargli il permesso di sedersi con noi ad un tavolo per cercare una soluzione pacifica a tutto ciò. Quanto è facile dire che Maduro ha ordinato di bruciare il camion con gli aiuti umanitari. È ipocrisia, quello che c'era nel furgone era materiale per costruire barricate e incendiare il Venezuela. Quando il camion bruciato con i c.d. "aiuti umanitari" è stato ispezionato, conteneva chiodi, ganci, bobine di fil di ferro, materiale molto comune utlizzato nelle proteste dall'opposizione in Venezuela. In questo fine settimana c'è stata un'operazione ben orchestrata per violare il territorio e la sovranità del Venezuela e la nostra forza armata ha operato per contenere senza applicare alcun tipo di forza letale. Solo gas lacrimogeni. Denunciamo il governo USA perché finanzia e porta avanti questa rude aggressione contro il Venezuela. Questa aggressione è iniziata il 2/2/2009. Ma in realtà gli interventi degli Stati Uniti sono iniziati da quando la Rivoluzione Bolivariana ha raggiunto il governo nel 1999.   Quello che è successo lo scorso weekend è stato un tentativo di violare la sacra sovranità del nostro paese. Abbiamo denunciato gli Stati Uniti come colui che finanzia e conduce quei piani violenti.  Il Consiglio di Sicurezza non è per la guerra, non nasce per creare condizioni per consentire la guerra.  Si è costituito un gruppo all'interno delle Nazioni Unite che conta 60 paesi per difendere i principi della carta delle Nazioni Unite.  Oggi è il Venezuela, chi sarà il prossimo se non fermiamo la follia americana? Il Segretario Generale dell'ONU deve pronunciarsi, la Signora Bachelet deve pronunciarsi. Abbiamo forse intenzione di lasciare che si invada un paese e non si faccia nulla preventivamente sotto il profilo del Diritto Internazionale? Chiediamo al Consiglio di Sicurezza di adottare una risoluzione che respinga un intervento militare in Venezuela in modo che questa opzione sia completamente scartata. 

Cina: Ci opponiamo a qualsiasi intervento militare in Venezuela.

Bolivia: se vogliamo davvero sostenere il popolo venezuelano, dobbiamo revocare tutte le sanzioni unilaterali in quanto contrarie al diritto internazionale e non rispettose dei principi della Carta delle Nazioni Unite.  Come è stato erogato l'aiuto umanitario in Libia? Chi beneficia delle risorse naturali libiche? Dove sono finite le sue riserve internazionali? Non vogliamo che il sud e il centro America subiscano la stessa sorte del Medio Oriente.  E' decisamente opportuno l'incontro di oggi visto che i funzionari USA continuano a ripetere lo stesso slogan: "tutte le opzioni sono sul tavolo". Quante invasioni si devono subire quando "tutte le opzioni sono sul tavolo"? Le azioni che sono state dispiegate contro il Venezuela costituiscono una seria minaccia per la sicurezza della nostra regione.

Cuba: Speriamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non si presti alle avventure militari. Dobbiamo difendere in Venezuela, la sovranità di tutti, l'indipendenza di tutti. Non permettiamo che la triste storia degli interventi statunitensi in America Latina si ripeta in Venezuela. L'accusa di Elliott Abrams contro il nostro paese è infame. Coloro che sostengono diessere preoccupati per la c.d. "crisi umanitaria" in Venezuela, sono gli stessi che applicano misure economiche coercitive e unilaterali contro quella nazione.  Gli Stati Uniti stanno preparando il terreno per l'intervento militare.

Messico: la fornitura di aiuti umanitari è necessaria, ma deve essere convogliata attraverso le organizzazioni preposte come la Croce Rossa, che operano sotto i principi di neutralità e imparzialità.

Brasile: chiediamo agli altri paesi di riconoscere il governo di Guaidó. Maduro ha tradito le elezioni.

Guinea Equatoriale (Presidente di turno): la soluzione del conflitto venezuelano deve essere politica e del popolo venezuelano. Siamo contro una soluzione militare. Qualsiasi approccio internazionale dovrebbe fornire soluzioni pacifiche.

Repubblica Dominicana: non approviamo l'intervento militare come soluzione ai problemi in Venezuela. Non c'è altra soluzione possibile che lo svolgimento di libere elezioni, con l'affiancamento della comunità internazionale.

Perù: invita la Corte penale internazionale a indagare su Nicolás Maduro per crimini contro l'umanità avendo impedito l'ingresso degli aiuti umanitari.

Dominica: Ribadiamo la nostra difesa dei principi di non interferenza e di autodeterminazione dei popoli. Sosteniamo pienamente il meccanismo di Montevideo

El Salvador: si unisce alle iniziative per preservare la pace nella regione e respingere l'ingerenza e l'interventismo che viola i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite. Il dialogo è il modo migliore per risolvere i problemi del Venezuela. Speriamo di contribuire attraverso i meccanismi di dialogo che vengono proposti nella regione.

Antigua e Barbuda: Il sostegno e il riconoscimento di una sola parte in causa non aiutano a risolvere la situazione così come utilizzare le agenzie di cooperazione internazionale per imporre delle posizioni. L'unica via è la soluzione pacifica al conflitto. La forza non può essere mai giusta. La storia ci ha sempre dimostrato che la diplomazia e il dialogo hanno risultati migliori della violenza e della guerra. La Carta delle Nazioni Unite dice molto chiaramente che nessuno Stato può impegnarsi negli affari interni di un altro Stato, né minacciare l'uso della forza.

Belize: respinge l'uso della forza e dell'intervento negli Stati e invita il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a mantenere la pace nella regione. Crediamo che sia necessario un dialogo che riconosca la pluralità politica senza la minaccia dell'uso della forza. Qualsiasi assistenza umanitaria, se richiesta o accolta con favore, deve essere convogliata da organizzazioni costituitesi a tal fine, attraverso le agenzie ONU appropriate. Nel CELAC del 2014, tutti i paesi della regione si sono impegnati nella dichiarazione di un'America Latina e Caraibi come zona di pace. Dobbiamo rispettare questo impegno.

St. Vincent e Grenadine: non possiamo guardare dall'altra parte quando le nazioni più grandi e più potenti manipolano e violano il diritto internazionale e le fondamenta della carta delle Nazioni Unite. Riaffermo il nostro impegno a difendere il diritto internazionale. Il meccanismo di Montevideo può essere il canale per trovare una soluzione. Sosteniamo la lotta dell'eroico popolo venezuelano che continuano a difendere la loro sovranità e dignità. Ci impegnamo nel dialogo come unico modo per concertare la pace.

Uruguay: incoraggiamo a costruire percorsi di dialogo. Rifiutiamo categoricamente le strade e le azioni che cercano un intervento militare in Venezuela! Ci impegnamo per il dialogo, la concertazione, la pace e il benessere del popolo venezuelano, senza interferenze o interventi.

Nicaragua: estendiamo il nostro più caloroso abbraccio al Presidente Nicolas Maduro e al popolo del Venezuela che affronta questa lotta nella nostra America. Per la guerra niente e nessuno, per la pace tutto e tutti!

Suriname: i Caraibi devono rimanere una zona di pace. Lo strangolamento economico influenzerà ulteriormente la situazione dei venezuelani. CARICOM supporta pienamente il meccanismo di Montevideo. A nome dei paesi membri di CARICOM, respinge qualsiasi atto e uso della forza che violi il diritto internazionale e i principi della carta delle Nazioni Unite. Lo strangolamento dell'economia e il soffocamento attraverso le sanzioni violano i principi delle Nazioni Unite. E' necessario un dialogo in Venezuela. Rivendichiamo i principi fondamentali dell'ONU, l'integrità territoriale, il dialogo e la risoluzione pacifica dei conflitti

Ecuador: non sostiene una soluzione militare in Venezuela.

Canada: il regime di Maduro è una minaccia per la regione e non ha alcuna autorità a governare in Venezuela. Le elezioni del 20 maggio 2018 sono state fraudolente.

Siria: (da Prensa Latina) L'ambasciatore siriano all’ONU, Bashar Al Jaafari, ha denunciato oggi che mentre alcuni stati dicono di preoccuparsi per la situazione umanitaria nella nazione levantina, d'altra parte promuovono un terrorismo politico ed economico. Cinque anni fa, il 22 febbraio 2014, il Consiglio di Sicurezza ha adottato una risoluzione sulla situazione umanitaria in Siria, che diceva che l'appoggio umanitario ai siriani non si poteva realizzare con successo se non si metteva fine al terrorismo, ha ricordato.
Inoltre, ha aggiunto, insisteva sulla necessità di smettere la politicizzazione di quell'aiuto.
Vorrei sapere come alcuni membri di questo organismo possono dire che si preoccupano per la situazione umanitaria in Siria mentre mantengono le loro forze in forma illegittima nel territorio ed appoggiano i gruppi terroristici, ha chiesto, polemicamente.
Come possono dire che si preoccupano per la situazione umanitaria in Siria, mentre ostacolano il ritorno dei rifugiati ai loro villaggi di origine, una volta che questi sono liberati dai terroristi, ha continuato l'ambasciatore.
Ora vediamo in Venezuela un altro tentativo di utilizzare il tema dell'aiuto umanitario per ricattare gli Stati -ha sottolineato - mentre realmente l'intenzione è mettersi nei temi interni di un paese.
Di fronte a questo scenario, ha sottolineato il diplomatico, il Consiglio di Sicurezza deve fare prevalere le norme del diritto internazionale e la Carta dell'ONU e che l'istanza smetta di essere utilizzata come uno strumento.
Inoltre, il rappresentante siriano ha respinto le sanzioni imposte dalle potenze occidentali sul suo paese, che impediscono di ottenere medicine, alimenti e latte per i bambini.
Ma dopo, gli stessi Stati vengono al Consiglio di Sicurezza e manifestano che si preoccupano per la situazione umanitaria, ha insistito.
Siria ha risposto a tutte le petizioni di assistenza umanitaria fatte dalle differenti agenzie dell’ONU, ha informato, ma la presenza illegale degli Stati Uniti in alcuni territori ostacola l'accesso all'assistenza. >>

martedì 26 febbraio 2019

USA E LE RITORSIONI CONTRO I FINANZIERI CHE HANNO LEGAMI CON IL VENEZUELA.

Stupefacente leggere questi articoli che assomigliano a pizzini mafiosi. Nella fattoria degli animali della finanza, "tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri".

Gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione le sanzioni contro il miliardario di Wall Street David Martinez nel tentativo di rovesciare il regime di Nicolas Maduro, interrompendo il suo accesso ai finanziamenti, secondo quanto riferisce Bloomberg.

Martinez, fondatore dell'hedge fund Fintech Advisory Inc., sarebbe accusato da
i funzionari del Dipartimento del Tesoro USA di aver fatto affari con funzionari venezuelani sanzionati come il ministro delle finanze Simon Zerpa e il vice presidente dell'Economia Tareck El Aissami, tra gli altri. La fonte di Bloomberg però ha chiesto di non essere identificata.  A Martinez, che ha visitato Caracas nel dicembre scorso, è un cittadino messicano che ha anche la cittadinanza britannica e passa gran parte del suo tempo a New York. Sembra che l'obiettivo del Dipartimento americano sia quello di limitare i suoi viaggi e l'accesso ai suoi conti correnti statunitensi, oltre ad un serie di altre misure.  È l'unico proprietario della Fintech che ha un ufficio a Manhattan Park Avenue e presentato documenti di regolarizzazione lo scorso anno.

Martinez e il suo consulente legale in Sud America non hanno risposto alle chiamate e alle e-mail, né al Ministero delle finanze del Venezuela. Un rappresentante di Fintech con sede a New York non ha voluto commentare. L'ufficio stampa del Tesoro ha rifiutato di commentare su Fintech o Martinez.

Nell'agire contro Martinez, l'amministrazione Trump vorrebbe inviare un messaggio ancora più severo ai finanzieri che non tollererà gli sforzi per raccogliere fondi per il governo autocratico di Maduro. Nell'aprile del 2017, Fintech ha concesso al governo di Maduro un prestito di $ 300 milioni con obbligazioni per un valore nominale di $ 1,3 miliardi. Sebbene quell'affare non abbia violato le sanzioni in vigore in quel momento, ha infastidito i funzionari degli Stati Uniti che lo consideravano un'àncora di salvezza per Maduro. E' stata una delle ultime transazioni che si conoscono tra una società statunitense o europea e Caracas - l'altra è stata l'acquisto di Goldman Sachs Asset Management il mese successivo di quasi $ 3 miliardi in obbligazioni - prima che l'amministrazione Trump aumentasse ulteriormente le sanzioni contro il Venezuela.

Da allora, si è recato nella capitale venezuelana per presentare a Zerpa, a El Aissami e altri, potenziali accordi finanziari, compresi gli swap sul debito in cambio di petrolio con i governi russo e cinese.

"Il Venezuela è sotto la lente di ingrandimento e l'obiettivo della politica contro il Venezuela da parte di Washington è lo strangolamento finanziario", ha detto Benjamin Gedan, ex direttore sudamericano al Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, che ha dichiarato di non avere alcuna conoscenza diretta delle pratiche di Fintech o dei piani del Tesoro.

Martinez aveva un patrimonio netto di $ 2,4 miliardi a dicembre 2016, secondo l'indice Bloomberg Billionaires. Questo lo renderebbe tra i messicani più ricchi, anche se trascorre la maggior parte del tempo a Londra e New York, visitando la sua città natale, Monterrey, solo per vedere la famiglia. Nel 2003, ha catturato l'attenzione di Manhattan quando ha perso 42 milioni di dollari per un condominio nel Time Warner Center.  Martinez, avrebbe cercato di trarre profitto da quasi ogni paniere finanziario apparso negli ultimi trent'anni, dalla Grecia al Pakistan. Ha investito pesantemente in Argentina, dove è diventato noto come "avvoltoio amico", riferito all'uccello spazzino invocato dall'ex presidente Nestor Kirchner per descrivere gli hedge fund che traevano profitto dai problemi della nazione. Martinez è entrato in rotta di collissione con il miliardario degli hedge fund Paul Singer in quell'epica saga di default e una controversa ristrutturazione del debito orchestrata dal produttore di vetri messicano Vitro SAB. Altri gestori di hedge fund si riferiscono a lui come un "investitore fantasma", che è incredibilmente attivo ma opaco.

"Gli Stati Uniti stanno tirando fuori tutte le armi a disposizione e la domanda che si fanno quotidianamente è qual è la prossima cosa più dolorosa che potremmo fare contro il regime di Maduro?", Ha detto F. Amanda DeBusk, presidente dello studio legale Dechert a Washington, che ha aggiunto di non sapere di eventuali azioni del Tesoro su Fintech. "Vogliono davvero interrompere le transazioni con il governo e inviare un forte segnale di allarme agli altri".

VENEZUELA: COME TRATTA LA STAMPA LIBERA L'OPPOSIZIONE DELL'AUTOESILIATO GUAIDO'


L'illegittimo rappresentante diplomatico in Honduras dell'illegittimo presidente autoesiliatosi Guaidò, Marcos Porras, offende il giornalista honduregno César Silva. Quando Silva lo affronta e gli chiede di ripetere gli insulti, Porra tace. "Quando la stampa fa una domanda ai codardi come te, rimangono come gli ordinari baciaculi degli Yankees".

VENEZUELA: DELLA STAMPA ITALIANA MAINSTREAM SI SALVA IL SOLE24 ORE.

Tra tanta monnezza dei mainstream, registriamo il taglio dell'articolo de Il Sole 24 Ore, che ci aveva già sorpreso il 12 Febbraio per le parole del Vice Direttore Plateroti (LINK). Quando i rapporti con la Cina si fanno sentire ...
LINK all'articolo

VENEZUELA: IL PIZZINO DI AL JAZEERA



AL JAZEERA, che ha avuto sempre una posizione anti-Maduro, ospita l'editoriale di Hussein Walid (scrittore palestinese britannico con base a Londra). Segnaliamo questo passaggio: "Maduro è stato eletto democraticamente due volte" [...] Il chavismo è un movimento popolare democratico di sinistra che ha cercato di investire le ricchezze dello stato per aiutare e sollevare i poveri. È emerso nel contesto dell'emarginazione storica e dello sfruttamento delle popolazioni povere, nere e indigene venezuelane, dell'elite bianca venezuelana di origine spagnola, dei continui effetti maligni dell'intervento americano e delle disastrose politiche economiche che Washington ha cercato di imporre all'America Latina. Dall'inizio degli anni 2000, i successivi governi chavisti hanno compiuto enormi progressi nel migliorare l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'occupazione, il reddito, la sicurezza alimentare e il sostegno e i servizi sociali per milioni di venezuelani emarginati. Nel frattempo, al di fuori del paese, hanno anche aiutato gli stati dell'America centrale e dei Caraibi con il petrolio, hanno abbracciato Cuba a lungo isolata, promosso l'indipendenza politica ed economica in America Latina e offerto solidarietà e sostegno forti e incrollabili al popolo palestinese. Per far avanzare queste politiche, il chavismo ha fatto affidamento sulle urne. Lo stesso Chavez è stato molto popolare ed è stato eletto quattro volte, il suo governo ha anche vinto vari referendum".

L'articolo completo è disponibile al LINK

IL PROVOCATORE RAMOS DELLA UNIVISION CACCIATO DAL PALAZZO DI MIRAFLORES

Jorge Rodríguez, Ministro per la Comunicazione e l'Informazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela: "Il Palazzo Miraflores ha ospitato centinaia di giornalisti che hanno ricevuto un trattamento dignitoso che abbiamo sempre con tutti coloro che vengo per svolgere il loro lavoro giornalistico e hanno sempre pubblicato il risultato del loro lavoro. Ma non ci prestiamo a spettacoli di bassa lega". Ricordiamo che Ramos, un giornalista americano di origine messicana della Univisión, è noto per il suo stile di interrogatorio 'conflittuale' e provocatorio. Nel 2015, è stato cacciato da una conferenza stampa dell'allora candidato alle presidenziale Donald Trump nella "più grande democrazia del mondo".


Univision anchor Jorge Ramos kicked out of Donald Trump event - BBC News

VENEZUELA, GLI "AIUTI UMANITARI" BASTONE E CAROTA.



The Onion, con questo scatto, vuole raffigurare i c.d. "Aiuti umanitari" USA per il Venezuela. Non c'è cibo, non ci sono medicine, ma solo strumenti di morte. Perché questo è ciò che è stato trovato.

VENEZUELA: RASSEGNA STAMPA - LE COMICHE. "NON HO PROVE MA ANCHE SI'"

<<La Federal Aviation Administration (FAA) ha dichiarato che "non ci sono prove che suggeriscano che i militari del Venezuela punterebbero sugli aerei civili, ma ha detto che gli errori sono possibili". Secondo quanto riportano AP, Reuters, sarebbe possibile che i missili cadano nella mani di gruppi "che potrebbero avere intenzioni diverse e un livello di addestramento inferiore".
La FAA quindi ha emesso un avviso ai piloti civili di usare cautela quando volano a meno di 26.000 piedi sopra il Venezuela.
"Continuiamo a servire due aeroporti in Venezuela, e il nostro team sta monitorando da vicino la situazione in coordinamento con la FAA", ha detto il portavoce di American Airlines Ross Feinstein. AA vola giornalmente da Miami a Caracas e Maracaibo.
L'avviso della FAA non è riuscito a vietare alle compagnie aeree statunitensi di volare in Venezuela. La FAA generalmente vieta i voli per la Corea del Nord e altre sei nazioni. In un analogo avvertimento sui test missilistici nordcoreani, la FAA consiglia ai piloti e alle compagnie aeree di essere cauti nel sorvolare il Giappone e una vasta area dell'Oceano Pacifico che è pesantemente utilizzata dai voli tra Stati Uniti e Asia - ma non vieta tali voli.>>

L'AUTOESILIATO RILANCIA, DOPO AVER PERSO TUTTE LE MANI A POKER: IN SETTIMANA TORNERO' IN VENEZUELA.

- Fallita l'entrata dei sedicenti "aiuti umanitari"
- Fallita l'offerta di amnistia ai militari
- Fallito il mega concerto miliardario
- Fallita la chiamata di 1 milione di volontari
...............

"Avvelena anche te. Digli di smettere".

LA DISINLUSSIONE DELL'OPPOSIZIONE E LE PROSSIME MOSSE AL CONFINE COLOMBO-VENEZUELANO

C'è disillusione nei ranghi dell'opposizione. Speravano che il Gruppo di Lima, che si è riunito ieri a Bogotà, decidesse in favore di una dichiarazione internazionale contro il Venezuela. L'attesa è stata espressa nei discorsi di Mike Pence, vice presidente USA, e Iván Duque, presidente della Colombia. La dichiarazione non c'è stata, l'incontro è stato vissuto come una festa, così come alla base del ponte Santander alla frontiera del lato colombiano, dove si sono viste le immagini di persone riunite assieme alla polizia per ascoltare gli interventi.
Si poteva immaginare che non avrebbero fatto quel passo. Tre precedenti dichiarazioni avevano posto un freno ed evidenziato una mancanza di accordo che tardava ad arrivare. La prima è stata quella del Ministro degli Esteri cileno, Roberto Ampuero, il quale aveva affermato che il Cile non era "disponibile a sostenere alternative non pacifiche". Il secondo è stata quella di José Miguel Vivanco, direttore di Human Rights Watch, che ha detto che si doveva "escludere completamente l'opzione militare in Venezuela", e la terza affermazione è stata data da Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, che aveva dichiarato che era "necessaria una soluzione pacifica, politica e democratica, che ovviamente escluda l'uso della forza".


Sollevare l'opzione avrebbe significato una posizione USA e colombiana senza avvallo, e conseguente tensione all'interno del Gruppo di Lima, nato esclusivamente per isolare e bloccare il Venezuela di Nicolas Maduro, cioè il primo anello diplomatico continentale già colpito dalla posizione del governo del Messico che ha preso le distanze dalla politica del gruppo.
Il risultato finale è stato quindi sfoderare un repertorio esteso di sazioni contro il Venezuela che hanno colpito diversi funzionari del Governo Maduro, tra cui 4 governatori di regioni militarmente strategiche,  con invito ad aumentare gli attacchi all'economia venezuelana, e un 'aiuto umanitario' USA di 56 milioni di dollari, tra altri punti. Juan Guaidó, che era alla riunione, ha mantenuto la linea dell'opzione militare tra le righe: "E 'il momento di scalare la preoccupazione e prendere in considerazione i più alti livelli di pressione e di azione"

L'atteggiamento di Guaidó è quello condiviso dalla sua base sociale: la promessa di una soluzione rapida, con l'intervento militare che propagandano come rapido, chirurgico, indolore, che immaginano di poter seguire su internet, cliccando mi piace e ritwittandosi fra loro. Fa parte dell'immagine che hanno creato, la poetizzazione della guerra attraverso i videogiochi e le campagne di comunicazione. Alcuni, meno inclini a pensarla in questo modo, accettano la necessaria sofferenza collettiva che porterebbe, una sorta di necessaria traversata del deserto.Questa frustrazione e il desiderio di scontro si vive al confine, sul lato colombiano, dove si sono stanziati gruppi d'assalto la scorsa domenica e ieri hanno cercato di entrare in Venezuela attraversando il fiume. Sui ponti Simon Bolivar e Santander, circa un centinaio di incappucciati, attrezzati per mangiare e costruire bombe molotov, erano protetti dalla polizia colombiana e guidati da leader spesso colombiani.

Le immagini sono chiare: gruppi in prima linea che cercano di entrare con la forza nel territorio venezuelano, dietro, come retroguardia, la polizia. Cosa succederebbe in un altro paese del continente, negli Stati Uniti o in Europa in questa situazione? In questi casi, conosciamo già la risposta violenta con cui la polizia avrebbe reagito.

La situazione è ancora più grave sul versante colombiano per due motivi. In primo luogo, perché i gruppi violenti ricevono denaro e perché molti venezuelani partiti il 23 febbraio non sono stati in grado di tornare e sono rimasti in balia di chiunque per le strade. Sono giovani provenienti da settori popolari, della classe pià povera: sono giovani del barrio, mentre quelli che li guidano appartengono alla classe media e alta. Lo si capisce dalla loro pelle, dalle loro parole, dagli abiti, dai luoghi in cui trascorrono la notte. In secondo luogo, perché Cúcuta è una delle città più povere della Colombia, con un tasso del 34% di povertà all'interno della provincia di Norte de Santander, dove due municipi raggiungono addirittura il tasso del 92% di povertà. Accanto a questo  operano all'interno della provincia gruppi paramilitari quali i Rastrojos e il Clan del Golfo, cartelli della droga, quali Sinaloa e quello del Tijuana, e mafie del contrabbando. È un quadro complesso, malconcio, violento, con complicità tra questi gruppi e le istituzioni dello Stato colombiano.
È quindi cinica l'accusa al governo venezuelano di essere "compiacente nei confronti di gruppi irregolari, reti di narcotraffico e criminalità organizzata", come ha detto Guaidó. È l'inversione delle parti, dei ruoli, delle responsabilità, un modo midollare di presentare il conflitto, il governo,
la situazione. La menzogna comunicativa, diplomatica e politica è stata ed è una delle componenti centrali dell'assalto volto a rovesciare Maduro. Il problema sta nella distanza tra le narrative virtuali-diplomatiche e le situazioni realmente esistenti.

A questo punto, all'interno dell'equilibrio instabile, conosciamo il prossimo passo e una nuova speculazione. Primo, gli Stati Uniti hanno convocato una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per oggi. Cosa cercheranno di ottenere? Hai una nuova carta da giocarsi che gli consenta un risultato diverso da quello che hanno immaginato il 26 gennaio scorso?
Secondo, la matrice della diserzione militare venezuelana soddisfa l'obiettivo di dimostrare una rottura che non esiste e può preparare un falso positivo: cosa succederebbe se travestissero paramilitari con quelle uniformi e commettessero un attacco contro civili in Venezuela o in un posto di polizia dal lato colombiano? Pence ha ripetuto che difenderanno la Colombia in caso di aggressione venezuelana.


(
Marco Teruggi, per El Mundo, 26 febbraio 2019)

COSA C'ERA NEI CAMION ANDATI A FUOCO SUL PONTE SANTANDER IL 23/02?

Borse da ghiaccio, fischietti, chiodi, ganci, bobine di fil di ferro ... ma soprattutto TAGLIAUNGHIE!
Insomma, beni di prima necessità ... per le guarimbas.













Video di M. Garcia (Telesur) che è andata con il giornalista Luis Hernández (La Jornada - Messico) sul ponte Paula Santander per Ureña.






lunedì 25 febbraio 2019

USA DANNO GLI ORDINI AL GRUPPO DI LIMA

Mike Pence, Vice presidente USA ha ordinato al sedicente Gruppo di Lima (nato esclusivamente per destituire Maduro) di "congelare i beni" della compagnia petrolifera statale Petroleos de Venezuela (PDVSA) e a consegnarli all'autoesiliato Guaidó.
"Maduro pensa che bloccare gli aiuti umanitari sia stato un successo, cantano vittoria", ha detto Guaidó, presente all'incontro a Bogotà, contro il leader chavista.
Gli USA hanno imposto sanzioni a quattro stati venezuelani vicini a Maduro[governatori: Omar Prieto (Zulia), Ramón Carrizalez (Apure), Jorge García Carneiro (Vargas) e Rafael caval (Carabobo)] per aver bloccato l'ingresso di aiuti umanitari e hanno richiesto una riunione di emergenza per domani, martedì, al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, secondo quanto riporta la Reuters. La realtà però è un'altra: questi 4 governatori gestiscono i porti marittimi di confine (Zulia, Vargas, Carabobo) e le rotte commerciali verso l'America Latina meridionale (Apure). Sono dunque i primi passi verso il blocco navale degli USA contro il Venezuela.
La Colombia, ha detto Pence "è il partner p
La Colombia, ha detto Pence "è il partner più importante di Washington in America Latina. E qualsiasi minaccia alla loro sovranità e sicurezza [per difendere la democrazia in Venezuela] affronterà la determinazione degli Stati Uniti".
Risulterebbe falso che quattro generali venezuelani abbiano disertato.
Pence: "Credo con tutto il cuore che il giorno arriverà presto e che il lungo incubo del Venezuela finirà. Chi sostiene Maduro riuscirà solo ad isolarsi sempre di più dal resto del mondo".

ENNESIMA MANIFESTAZIONE CHAVISTA DI MASSA, COSE CHE NON VI DICONO.

"Il chavismo oggi 25 febbraio 2019 a Trujillo. Questa è la realtà nonostante Mike Pence, Duque e Guaidó dicano il contrario alla riunione del Gruppo di Lima e cioè che Maduro è solo e il chavismo non esiste più. Aggiungete a questa foto tutte le foto di ciascuna delle mobilitazioni chaviste dell'ultimo mese per vedere quanto è vivo".
(M. Teruggi)

VENEZUELA: DENUNCIATA LA PRESENZA DI UN MARINE USA TRA LE FILA DEI GUARIMBEROS



Viene denunciata la presenza di un presunto Marine statunitense negli atti di violenza che hanno avuto luogo il 23 febbraio presso il ponte Simón Bolívar sul lato colombiano. L'uomo è stato registrato chiedendo l'intervento militare. Nel filmato la ricostruzione di chi sia questo 'marine'.
(Érika Ortega Sanoja, RT)

LA VERGOGNA USA E LA RISPOSTA DI ALFRED DE ZAYAS, ESPERTO ONU, CHE LANCIA UNA PETIZIONE.

Il Sen. USA, Marco Rubio, posta una foto vergognosa, chiara minaccia della fine che farà il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. Gli risponde Alfred Zayas: Caro senatore Rubio, il suo Tweet su Gheddafi è non cristiano e offensivo per molti che credono nella giustizia e nel rispetto del diritto internazionale. La grave violazione della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza da parte degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Francia ecc. è la prova dell'impunità dei potenti" e lancia la petizione su change.org: LINK

COMMISSIONE EUROPEA: "DOBBIAMO EVITARE LA GUERRA IN VENEZUELA"

La Commissione Europea ha affermato oggi in conferenza stampa che "dobbiamo evitare" un intervento militare in Venezuela, a seguito delle dichiarazioni dell'autoesiliato Juan Guaidó ("tutte le opzioni sul tavolo") e di Mike Pompeo, Segretario di Stato USA ("Maduro ha i giorni contati"). Il portavoce della Comunità Europea per la politica estera e di sicurezza, Maja Kocijancic, ha dichiarato"la posizione dell'UE in questo contesto è molto chiara: dobbiamo evitare l'intervento militare".
Come ricorda RT <<Non è la prima volta che il blocco europeo si manifesta in questo senso. All'inizio di febbraio, l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri dell'UE, Federica Mogherini, ha iniziato l'incontro del Gruppo di contatto internazionale, riunito in Uruguay, osservando che è "essenziale evitare la violenza interna e l'intervento esterno" in Venezuela>>.
Evo Morales, Presidente della Bolivia, scrive alla vigilia della riunione del sedicente Gruppo di Lima, nato con l'unico obiettivo di destituire Maduro: "Fratelli presidenti del gruppo Lima: rispettando le nostre differenze politiche e come leader democraticamente eletti, vi chiedo, con grande rispetto, di cercare una soluzione attraverso il dialogo come opzione per salvare vite umane e impedire che la guerra porti distruzione".

domenica 24 febbraio 2019

VENEZUELA: GUARIMBEROS IN AZIONE

L'EX CAPO DELLA CIA E ATTUALE SEGRETARIO DI STATO MIKE POMPEO E I LORO ASSASSINI CONTINUANO A FABBRICARE PRETESTI PER UN ATTACCO ARMATO.

L'operazione però ieri è andata male, ma i mainstream servi fanno da cassa di risonanza di falsi positivi.
Se qualcuno è interessato ad individuare coloro che hanno ad esempio bruciato il camion del c.d. "aiuto umanitario", per altro marcio e senza medicine, lo possono trovare tra i loro 'guarimberos'. Eccoli.
Solo Marco Rubio ha twittato più di 40 volte nelle ultime ore per diffondere il verbo della guerra e giustificare la violenza. Guaidó dice apertamente che deve essere la "comunità internazionale" a lasciare aperte "tutte le opzioni", cioè il sangue, perché il popolo non sta con lui. #IntervencionMilitarYA #TrumpHandsOffVenezuela.

sabato 23 febbraio 2019

MADURO ROMPE LE RELAZIONI DIPLOMATICHE CON LA COLOMBIA.

Il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro, annuncia la rottura delle relazioni deplomatiche con il Governo della Colombia. Il personale diplomatico e consolare ha 24 ore di tempo per abbandonare il paese.
Il Ministro degli Esteri, J. Arreaza, scrive: "I governi USA e Colombia hanno violato praticamente tutti i principi e gli obiettivi della carta delle Nazioni Unite. La comunità mondiale li osserva e all'interno dell'ONU prenderà le opportune azioni".

VENEZUELA: CONTINUANO LE PROVOCAZIONI ALLE FRONTIERE PER OTTENERE FALSI POSITIVI.

L'opposizione ha gettato bombe Molotov contro le truppe della guardia nazionale bolivariana e incendiato i camion della USAID, con i c.d. "aiuti umanitari. (f/t di Yepfri Arguello), sul lato colombiano del Ponte Internazionale Simón Bolivar (che collega il Venezuela alla Colombia) per creare un falso positivo.
Siamo all'autocombustione.

GLI "AIUTI UMANITARI" DI USA&Getta NON CONTENGONO MEDICINE.

Secondo Eduardo González, capo dell'unità nazionale per la gestione dei rischi di disastro in Colombia, che coordina l'USAID e le ONG antichaviste nella raccolta e nella consegna di "aiuti umanitari" al Venezuela, ha affermato che non ci sono medicine nei contenitori che stanno cercando di far entrare nel paese. Ci sono solo guanti e iniettori per i presidi medici. Ha anche fatto riferimento alle donazioni di cibo, affermando che sono stati in grado di raccogliere, senza specificare la quantità, carta igienica, carta e cartone, prodotti che poco hanno a che fare con la narrazione del Venezuela in "crisi umanitaria".
Le dichiarazioni di questo funzionario, inoltre, rafforzano le posizioni della Croce Rossa Internazionale e delle Nazioni Unite che hanno qualificato come politicizzati e non rispettosi del diritto internazionale questi "aiuti umanitari".

(Fonte: Mision Verdade)

LA CROCE ROSSA DENUNCIA UN ABUSO DEL SUO SIMBOLO AI CONFINI COL VENEZUELA.

"Abbiamo scoperto che dei soggetti non affiliati con la
Croce Rossa Colombiana e Croce Rossa Venezuelana indossano l'emblema della Croce rossa ai confini tra Colombia-Venezuela e Brasile-Venezuela. Chiediamo urgentemente che smettano di farlo. Saranno animati da buone intenzioni, ma rischiano di compromettere la nostra neutralità, imparzialità e indipendenza. (IFRC Intl. Federation #RedCross #RedCrescent).

Ricordiamo che il 3 febbraio la Croce Rossa Colombia aveva dichiarato che in Venezuela ""non partecipiamo a ciò che per noi non è un aiuto umanitario" (LINK)

NESSUNA AIUTA UMANITARIA E' PASSATA DAL BRASILE IN VENEZUELA

Dalla Colombia da ore sta delirando su tw, come un povero pazzo, circondato non dal popolo ma da squali affamati. Nell'ultimo video postato sul suo account sembra addirittura in cella.
André Vieira di Telesur che è sul posto sta filmando tutto, come stanno facendo tutti quanti (anche l'opposizione) con i cellulari. Non è passato alcun aiuto umanitario. Tant'è che non portano uno straccio di prova.

VENEZUELA: FALSO POSITIVO AL CONFINE CON LA COLOMBIA


Falso positivo al confine tra Colombia e Venezuela: tre disertori militari rompono parte del blocco al ponte Simón Bolívar e scappano verso la Colombia. Si sente chiaramente dire "non sparate, sono i nostri". (Video Román Camacho)

"Questa mattina è stato registrato un falso positivo sul confine colombiano-venezuelano orchestrato dal governo della Colombia e dai leader dell'opposizione del Venezuela. Due carri armati della Guardia nazionale bolivariana (GNB) sono stati presi da 3 terroristi infiltrati (1 tenente e 2 sergenti) e hanno fatto irruzione nel cordone venezuelano di sicurezza installato sul ponte Simon Bolivar International.
Secondo quanto riportato dal corrispondente di TeleSUR, Madelein García a Cúcuta, il cordone di sicurezza era composto da almeno 30 agenti di polizia venezuelani. Nell'incidente è stata ferita un'addetta alla sicurezza e un fotografo cileno.
Inoltre, si è appreso che i tre terroristi infiltrati sono fuggiti in territorio colombiano, dove sono stati ricevuti dai leader dell'estrema destra venezuelana Vilca Fernández e José Manuel Olivares. (da Telesur)

#LIVEAIDVENEZUELA: JUANES SVENTOLA LA BANDIERA ISRAELIANA


VENEZUELA: OGGI D-DAY! #23FEB. RUBIO IL VEGGENTE

Eccoli i golpisti: il veggente Sen. USA, Marco Rubio, tw che nelle prossime ore ci saranno atti di violenza da parte di Maduro. Siamo passati da #hastatoputin a #hastatomaduro.

ONU: "UN OCEANO DI BUGIE SUL VENEZUELA".

L'intervista della giornalista Abby Martin ad un relatore speciale delle Nazioni Unite Alfred de Zayas che rifiuta le asserzioni dei media su una "crisi umanitaria" in Venezuela. Nessuno gli ha mai chiesto un commento nonostante abbia visitato il Venezuela per 21 anni e scritto 13 rapporti per il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.

LINK

VENEZUELA, EL VIGIA: 600 DI 4.000 NEONATI SONO COLOMBIANI.

Circa il 15% di parti assistiti presso Hospital General Universitario Hugo Chávez Frías nella città venezuelana di El Vigia, sono neonati di madri e padri di origine colombiana, ha dichiarato il Ministro del Potere Popolare per le donne e l'uguaglianza di genere, Caryl Bertho.
Secondo una pubblicazione fatta sul sito web di Últimas, Noticias Bertho ha affermato che "questo è un segno della solidarietà e dell'umanesimo del nostro governo socialista. In questo ospedale, le nostre donne, venezuelane e colombiane, hanno cure di qualità, con moderne attrezzature mediche".
Il Ministro ha sottolineato che le politiche sanitarie impiegate dal governo bolivariano hanno un impatto permanente e positivo sulla popolazione nazionale ma anche sulla popolazione colombiana vulnerabile che non ha accesso ai servizi sanitari pubblici in Colombia.
600 di 4.000 neonati sono figli di genitori colombiani.


(Fonte: conelmazodando)

CILE: I MORTI DEL VICINO SONO SEMPRE PIU' ALTI.

Sebastián Piñera, Presidente del Cile, durante il flop del LiveAid, andato in onda ieri al confine della Colombia con il Venezuela, si è mostrato più preoccupato del Venezuela di quanto non lo sia per il suo paese. Ha assicurato che 1500 persone sono morte in Venezuela a causa della mancanza di farmaci, ma in Cile, 6.320 persone sono morte in lista d'attesa durante il primo semestre del 2017.
La cifra corrisponde al 12% del totale dei decessi tra i mesi di gennaio e giugno dello scorso anno, secondo i dati forniti dal ministero della salute del Cile. Una persona su otto morta in Cile, era in lista d'attesa per ricevere cure dal sistema sanitario pubblico.
Secondo il quotidiano El Mercurio, 939 persone delle persone che sono morte in lista d'attesa avevano ricevuto una sospensione del piano di assistenza AUGE.
In tutto, 5.277 persone hanno richiesto una consultazione con uno specialista o un intervento chirurgico non contemplato nel piano AUGE.
Secondo i dati forniti dal rapporto inviato al Senato, 4.706 persone decedute avevano più di 65 anni, 1.404 avevano tra i 40 ei 64 anni, 152 tra i 19 ei 39 anni, 39 erano tra 1 e 14 anni, mentre 19 erano meno di un anno.
Il Ministero della Salute ha spiegato che "non è possibile correlare le morti alla lista d'attesa". Il documento afferma che nel paese ci sono 4,1 morti per mille persone in lista d'attesa, che è inferiore al tasso di mortalità nazionale di 5,7 morti per mille abitanti.

(Fonte: .chileokulto.cl)

GUAIDO' DA AUTOPROCLAMATO PRESIDENTE AD INTERIM AD AUTOESILIATO.

E' passato un mese esatto dall'autoproclamazione a "presidente ad interim" del Venezuela del fantoccio degli USA e J. Guaidó non ha convocato le elezioni, come da Costituzione sempre citata a sproposito. A dimostrazione che non solo non ha l'appoggio del popolo, ma che la Carta Costituzionale è prêt-à-porter. Sembra ormai certo che non sia nemmeno più in Venezuela, ma in Colombia. Dunque da oggi non è più "presidente ad interim", ma un autoesiliato, dato che esiste un ordine giudiziario che vieta a Guaidó di uscire dal Paese, motivo per cui se rientra sarà arrestato, avendo partecipato al concerto LiveAid a Cucuta.
#HandsOffVenezuela.

CHIUSI I PONTI BOLIVAR, SANTANDER E UNION IN VENEZUELA

"Il governo bolivariano informa la popolazione che, a causa delle minacce gravi e illegali tentate dal governo colombiano contro la pace e la sovranità del Venezuela, ha preso la decisione di una chiusura totale temporanea dei ponti Simón Bolívar, Santander e Unión!" (Delcy Rodriguez, Vice Presidente Esacutivo della Repubblica Bolivariana del Venezuela)

Il LINK ad una delle fake news in assoluto più gettonate da anni sul Venezuela.

60 STATI MEMBRI ONU RIUNITI PER LA DIFESA DEL VENEZUELA


Si è riunito ieri 22/2 il Gruppo di sostegno ai principi della Carta delle Nazioni Unite per la difesa della sovranità, della stabilità e della pace di tutti i paesi. Quasi 60 Stati membri si sono incontrati per lavorare su un piano d'azione per respingere l'aggressione contro il Venezuela e contro qualsiasi popolo sovrano. (J. Arreaza, Ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela)

venerdì 22 febbraio 2019

RUSSIA: USA E ALLEATI NATO PER ARMARE L'OPPOSIZIONE VENEZUELANA

Maria Zacharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, "ci sono prove che le aziende USA e i loro alleati NATO discutono della possibilità di acquistare un grosso lotto di armi e munizioni in un paese dell'Europa orientale per armare le forze di opposizione venezuelane".

VENEZUELA, FALSO POSITIVO LA MORTE DI UNA DONNA E IL FERIMENTO DI 15 PERSONE.

Sono ore concitate quelle in Venezuela. Secondo quanto si apprende su tw, non sarebbe stata la FANB (la Forza Armata Nazionale Bolivariana) a sparare nel villaggio Pemón in Gran Sabana (al confine con il Brasile), ma gruppi paramilitari di Volontà Popolare (il partito dell'autoproclamato Guaidò) per creare l'incidente. Le pallottole non sono quelle della FANB.

GUAIDO': "I MORTI ... SONO UN INVESTIMENTO"

L'AUTOPROCLAMATO GUAIDO': "I MORTI PER NOI NON SONO UN COSTO, MA UN INVESTIMENTO".
#HandOffVenezuela #23febDDay

24H DAL D-DAY, VLADIMIR PADRINO SU TW

VLADIMIR PADRINO LOPEZ: "La felicità consiste nella pratica della virtù; Lo stato di diritto è più potente di quello dei tiranni; Buone maniere, e non forza, sono i pilastri delle leggi; L'esercizio della giustizia è l'esercizio della libertà". (Ministro della Difesa - Forze Armate Nazionali Bolivariane)

PER GLI USA LA CRISI UMANITARIA DEL VENEZUELA VALE COME QUELLA DI ROMA CAPITALE

L'Economist, citando come fonte l'Ambasciata USA a Bogotá, dice che gli "aiuti umanitari" che vorrebbero far entrare domani in Venezuela, sono per 5.000 persone per 10 giorni. Interessante. Quindi, 5.000 persone sarebbero ... una "crisi umanitaria"? Nella sola Roma vengono distribuiti 5.000 pasti ogni 9 giorni!

CODE PINK IRROMPE ALLA CONFERENZA STAMPA DI VECCHIO E MARCANO A WASHINGTON SUL VENEZUELA


La conferenza stampa è stata interrotta da attivisti Code Pink, un movimento per la pace che già ha manifestato contro il golpe in Venezuela il 24 gennaio presso l'Organizzazione degli Stati Americani (OAS) presente Mike Pompeo. "Queste persone sono fasulle, non rappresentano il popolo venezuelano, rappresentano un colpo di stato orchestrato dagli Stati Uniti", ha detto dal podio Medea Benjamin, uno dei capi del gruppo, mentre un'altra donna ha mostrato uno striscione con la scritta in inglese "No al colpo di stato in Venezuela. "
Ieri, a Washington, 11 diplomatici venezuelani dei 56 accreditati negli Stati Uniti, hanno dichiarato il loro sostegno all'autoproclamato Guaidó, secondo quanto affermato da Carlos Vecchio e Gustavo Marcano che però hanno lamentato l'impossibilità di lavorare. 3.000 persone si sarebbero a questo punto rivolte direttamente al Governo del Presidente Maduro per sbrigare le pratiche. Inoltre, Marcano ha sottolineato l' "importanza di censire i Venezuelani negli USA (che sarebbero attorno ai 350mila) e la difficoltà di accedere agli edifici consolari o ai conti bancari del Venezuela negli Stati Uniti"; non hanno squadre, francobolli ufficiali o collegamenti con le istituzioni venezuelane. Inoltre non hanno fondi per operare. "Tutto questo, ha detto Vecchio, deve essere risolto".
Della serie: "Huston, abbiamo un problema".

Intanto, l'inviata di Guaidò che ha assalito la sede consolare in Costa Rica è stata costretta dal Governo locale a lasciare l'edificio e si è dovuta anche scusare pubblicamente.

I PIZZINI DI MARCO RUBIO, CONSIGLIERE DI TRUMP IN VENEZUELA

IL SEN. USA, MARCO RUBIO, CONSIGLIERE DI TRUMP SUL VENEZUELA, SCRIVE PIZZINI CINGUETTANTI IN PERFETTO STILE MAFIOSO. D'ALTRONDE SE NE INTENDE: IN FAMIGLIA, I NARCOTRAFFICANTI SONO DI CASA.

L'AGENDA DEI PROSSIMI GIORNI DETTATA DAGLI USA AI MINISTRI DEGLI ESTERI DEL GRUPPO LIMA.

1) 22/2 Cúcuta (Colombia, al confine con il Venezuela), per partecipare all'evento degli "aiuti umanitari" al popolo venezuelano, organizzato dal Presidente Iván Duque
2) 23/2 Roraima (Brasile, al confine con il Venezuela) per accompagnare l'aiuto umanitario messo a disposizione del popolo venezuelano da parte del Brasile in collaborazione con gli Stati Uniti.
3) 25/2, Bogotà per una riunione del Gruppo di Lima che discuterà l'evoluzione del processo di transizione democratica in Venezuela.
Domenica 24, riposo?

SE 3 MILIONI (di case popolari) VI SEMBRAN POCHI

Il Governo Bolivariano del Venezuela consegna la casa popolare. Il numero raggiunto è pari a 3 milioni. L'obbiettivo dichiarato è 5 mi...