venerdì 9 agosto 2019

LE GUARDIE E I COMPAGNI DI UNA PATRIA NON SOCIALISTA


«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova».
Non sono bastate 4 puerili versioni fra loro contradditorie del “kapo”, la richiesta di omertà su un episodio violento derubricato a questione privata quando invece è politica, il fango e la deresponsabilizzazione. Alla inevitabile sospensione è seguita l’elezione del compagno fraterno a nuovo “kapo”, che ha dichiarato ‘ sicuri che il fatto sia accaduto?’. Siamo al negazionismo.
Si tratta dell’ennesimo episodio a cui da mesi assistiamo da parte di questi compagni che hanno avuto, loro sì, l’appoggio incondizionato di un questurino.
Non abbiamo dimenticato come hanno gestito la solidarietà bolivariana in questo ultimo anno e mezzo a Roma.     
Loro, quelli che si esaltavano di appartenere a Club privé esclusivi per pochissimi intimi ‘compagni di comprovata fede diplomatica’ ben poco rivoluzionaria, come i peggiori borghesi cafonal. Loro, quelli che gongolavano per aver frantumato la rete di solidarietà bolivariana riuscendo nel miracolo della divisione del neutrino allo scopo di occupare i posti vacanti. Loro, quelli che hanno escluso i compagni che si sono rifiutati di  ac-compagnarsi ai fascistoidi sostenitori di Lenin Moreno; Loro, quelli che rappresentano anche a livello nazionale un'Associazione Internazionale nota in tutto il mondo e con l'account dell'Associazione sui social esternano e diffondono odio e parole violente nei confronti anche dei compagni, come il più infimo hater. Loro, quelli che celebrano “il ruolo delle donne nella resistenza e nella Rivoluzione”, ma davanti ad un episodio grave di violenza contro una compagna negano o tacciono. Loro, quelli che i dossieraggi e la macchina del fango sono il loro pane quotidiano di questurino. Loro, quelli che boicottano in modo vile e in perfetto stile portinariato i viaggi della solidarietà dei compagni mettendo in imbarazzo gli enti culturali internazionali e infangando la rete della solidarietà bolivariana in Italia. Loro, quelli che l'autoreferenzialità è travestita da chavismo, ma vivono come il peggior piccolo borghese fregando lo Stato e i loro compagni che devono sbarcare il lunario tutti i giorni, alimentando lo sfruttamento del sistema capitalista e aiutando i compagnucci di merende; Loro, quelli che coinvolgono in lotte intestine per un finto posto di comando reti e movimenti di solidarietà; Loro, quelli che i valori socialisti vengono applicati a corrente alternata; Loro, quelli che invece di servire il popolo e la rivoluzione bolivariana si sono fatti servire il tè/caffè delle 5; Loro, quelli che si sono approfittati degli spazi della rivoluzione per il proprio microscopico personale beneficio che non rimarrà nella storia nemmeno familiare; Loro, quelli che sono compagni rivoluzionari il tempo dell’alzata del pugno a favore di selfie o della lettura di un mediocre discorsetto (perché gli dei quando dispensavano le virtù avevano esaurito le scorte); Loro, quelli che hanno predicato di “ottimizzare la piattaforma della solidarietà con i gruppi in Italia” e razzolato la subordinazione delle reti di solidarietà ad una sedicente tale, cioè una contraddizione in termini; Loro, quelli che violano le leggi, normative e regolamenti non certo per disobbedienza civile, ma indossano la divisa dei perfetti questurini. Loro, quelli che per debolezza, non solo storica sul chavismo ma anche perché è ben più difficile difendere Maduro, si sono ripiegati sulla più facile strada del ‘castrismo’; Loro, quelli che sono esclusivi ed escludenti come il peggior club ricreativo e invocano esili permanenti di compagni da sempre di lotta. Loro, quelli che mentono ai loro compagni per spirito di corpo, in difesa de "l'alto in grado" in perfetta assonanza con le logica di un reparto celere. Loro, quelli che regalano sempre le stesse patenti di “rossobruno”, “sbirro” e “fasciodemocristiano”e gli stessi alibi puerili contro i loro compagni, evidentemente per assenza anche di originalità. Loro, quelli che se viaggiano insieme ai compagni per la solidarietà, “io mi faccio i cazzi miei”. Loro, quelli che il faro d’azione sono gli ordini di un ‘alto in grado’ e non i valori della Rivoluzione. Loro, quelli che l’adeguatezza politica è un vestito prêt-à-porter o una maglia pubblicitaria di un'azienda multinazionale che sfrutta il lavoro minorile. Loro, quelli che amano il gioco di ruolo dei valori del Socialismo. Loro, quelli che la questione etica vale un tanto al chilo come le rape. Loro, quelli che la disciplina in parata è molto ‘imparata’. Loro, quelli che la violenza e le minacce alle donne è un vizio. Loro, quelli  che non abbracciano la lotta del compagno che gli cammina affianco per mero opportunismo.
Loro, gli omertosi, i falsi compagni.

Come diceva Fidel Castro “
È solo abbracciando determinati valori e idee che un intero popolo può sviluppare la stessa volontà di fare sacrifici per chiunque di coloro che cercano lealmente e sinceramente di condurli verso il loro destino”. Loro, indegni compagni.

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