E' stata aggiornata la sessione del Consiglio di sicurezza dell'ONU di ieri sera.
Nessuna risoluzione è stata approvata contro il Venezuela.
In una dichiarazione prima
della riunione d’emergenza chiesta dagli Usa, gli otto Paesi europei membri attuali e recenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu (Francia, Germania, Gran Bretagna,
Belgio e Polonia, piu’ Olanda Svezia e Italia, con la Rappresentante Permanente
Italiana Mariangela Zappia) sono tornati a
chiedere l’organizzazione di elezioni presidenziali in Venezuela, il “ritorno
alla democrazia attraverso elezioni presidenziali libere, trasparenti e
credibili” e il no all' “uso della forza e permettere
l’ingresso dell’assistenza umanitaria”.
La Russia ha presentato una risoluzione che invita al
dialogo tra tutte le parti. Gli Stati Uniti hanno rifiutato di approvarla.
Premesso che il Ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela J. Arreaza ha portato e mostrato le prove fotogradiche del coinvolgimento della Colombia sui fatti accaduti lo scorso fine settimana, la Colombia sventola il cellulare con la schermata home e dichiara "Anche io potrei far vedere le prove, ma ma per rispetto dei presenti non lo farò", ecco alcuni passi di alcuni interventi.
USA (E. Abrams): il Venezuela deve un sacco di soldi alla Russia. Ciò che preoccupa la
Russia è se riusciranno a riavere quei soldi. Non accettiamo accuse di
intervento militare da parte di un paese che occupa il territorio della
Georgia e della Crimea. Siamo molto preoccupati per la sicurezza di Guaidó quando ritorna nel suo paese.
Russia: gli Stati Uniti hanno l'impressione che siamo preoccupati solo del
denaro. Si sbagliano. Non tolleriamo quando il diritto internazionale viene
calpestato. Washington non si preoccupa dei problemi del Venezuela, quello che vuole è un cambio di regime. Gli USA hanno partecipato a 280 interventi militari in tutto il
mondo. Coloro che sostengono Washington in queste operazioni sono complici della violazione e saranno complici di un intervento militare che dicono di non
sostenere. Se gli Stati Uniti volessero aiutare il Venezuela lo avrebbero fatto attraverso i
meccanismi delle Nazioni Unite come ha fatto la Russia. La scorsa
settimana la Russia ha inviato 7 tonnellate di medicinali. Il Venezuela è pronto a
ricevere assistenza umanitaria. Il mondo ha visto le immagini di manifestanti che lanciavano bombe Molotov
per bruciare un carico illecito. Questo non ricorda forse quanto accaduto in
Nicaragua quando l'aiuto umanitario è stato utilizzato per consegnare
armi? Dal 2013 il Venezuela è stato oggetto di sanzioni da parte degli Stati
Uniti. Questo è un altro motivo per cui c'è una crisi economica. I danni
all'economia del Venezuela ammontano a 345 miliardi di dollari, di questo qui non si è
parlato.
Arreaza: vi invito a riflettere in nome del mio popolo. Non vogliamo una guerra in Venezuela. Non c'è modo di fare politica se non è seduto in un dialogo con i nostri avversari politici. Il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite deve fare in modo che gli USA eliminino l'uso della forza. Se no, perché è un membro dell'ONU? Il governo del presidente Maduro sta lavorando con l'ONU per l'assistenza tecnica umanitaria. Abbiamo anche concordato
meccanismi analoghi con l'UE.
Ho perso il conto dei tweet di Bolton scritti con toni da gangster e aggressivi nei confronti degli ufficiali militari venezuelani. Leggi le mie labbra, Mr Elliott Abrams:
il colpo di stato è fallito. E' f a l l i t o! E molti governi si sono opposti all'intervento militare. Che cosa ci fa questa nave da guerra britannica (mostra la foto) su un'isola nei
Caraibi? Perché il capo del comando meridionale si è incontrato con il
capo dell'esercito colombiano per parlare di "aiuti umanitari"? Da
quando i militari si occupano di questo? C'è stata un'operazione di falsa bandiera in cui dei soldati che hanno disertato si sono lanciati contro i civili e hanno quasi ucciso alcune persone, ferita
una giornalista cilena. Chi di voi ha condannato questo atto? Li hanno ricevuti in Colombia come
eroi. Trump ha minacciato i migranti al confine con il Messico di sparargli se cercano di attraversare il confine. Cosa accadrebbe se Cuba, Venezuela e Nicaragua tentassero
di forzare l'ingresso di un convoglio di aiuti umanitari al loro confine
meridionale, dove Trump ha per altro dichiarato l'emergenza umanitaria? Il Venezuela viene utilizzato strumentalmente nella politica interna USA. Hanno
bisogno dei voti della comunità della Florida principalmente costituita da ispano-americani e come li guadagnano?
Attaccando Cuba e Venezuela. Nel mio paese le persone stanno lavorando, vanno a scuola, in
spiaggia, festeggia il Carnevale ... e invece no, negano continuando a dire che in
Venezuela c'è una grande crisi umanitaria e per questo è necessario
intervenire militarmente in Venezuela. Dove passano gli USA lasciano crisi umanitarie. Chi risponde dopo di queste crisi umanitarie? Qui si è detto che il Presidente Maduro ha ballato, ha celebrato ... negli USA vedono che linciano vivo un lider libico come Gheddafi e festeggiano. Non è forse ipocrisia? Chiediamo il rifiuto dell'uso della forza contro la Repubblica Bolivariana
del Venezuela, perché il signor Trump, il signor Pence, il signor
Bolton, il signor Rubio e il signor Guaidó, elencati secondo la catena di comando, hanno messo questa opzione
sul tavolo. Denunciamo l'uso del territorio della Colombia per attaccare il
Venezuela. Fa male dire questo, se pensiamo alla nostra storia che ci lega alla Colombia, che abbiamo liberato per tornarcene a casa senza averli depredati di nulla. Vorrei che la Casa Bianca permettesse a Guaidó di dargli il permesso di
sedersi con noi ad un tavolo per cercare una soluzione pacifica a tutto ciò. Quanto è facile dire che Maduro ha ordinato di bruciare il camion con
gli aiuti umanitari. È ipocrisia, quello che c'era nel furgone era materiale per costruire barricate e incendiare il Venezuela. Quando il camion bruciato con i c.d. "aiuti umanitari" è stato
ispezionato, conteneva chiodi, ganci, bobine di fil di ferro, materiale molto comune utlizzato nelle proteste dall'opposizione in Venezuela. In questo fine settimana c'è stata un'operazione ben orchestrata per
violare il territorio e la sovranità del Venezuela e la nostra forza
armata ha operato per contenere senza applicare alcun tipo di forza letale. Solo gas lacrimogeni. Denunciamo il governo USA perché finanzia e porta avanti questa rude
aggressione contro il Venezuela. Questa aggressione è iniziata il
2/2/2009. Ma in realtà gli interventi degli Stati Uniti sono iniziati da quando la Rivoluzione Bolivariana ha raggiunto il governo nel 1999. Quello che è successo lo scorso weekend è stato un tentativo di violare
la sacra sovranità del nostro paese. Abbiamo denunciato gli Stati Uniti come colui che finanzia e conduce quei piani violenti. Il Consiglio di Sicurezza non è per la guerra, non nasce per creare condizioni per consentire la guerra. Si è costituito un gruppo all'interno delle Nazioni Unite che conta 60 paesi per
difendere i principi della carta delle Nazioni Unite. Oggi è il Venezuela, chi sarà il prossimo se non fermiamo la follia americana? Il Segretario Generale dell'ONU deve pronunciarsi, la Signora Bachelet deve pronunciarsi. Abbiamo forse intenzione di lasciare che si invada un paese e non si faccia nulla preventivamente sotto il profilo del Diritto Internazionale? Chiediamo al Consiglio di Sicurezza di adottare una risoluzione che
respinga un intervento militare in Venezuela in modo che questa opzione
sia completamente scartata.
Cina: Ci opponiamo a qualsiasi intervento militare in Venezuela.
Bolivia: se vogliamo davvero sostenere il popolo venezuelano, dobbiamo revocare
tutte le sanzioni unilaterali in quanto contrarie al diritto
internazionale e non rispettose dei principi della Carta delle Nazioni Unite. Come è stato erogato l'aiuto umanitario in Libia? Chi beneficia delle
risorse naturali libiche? Dove sono finite le sue riserve internazionali?
Non vogliamo che il sud e il centro America subiscano la stessa sorte
del Medio Oriente. E' decisamente opportuno l'incontro di oggi visto che i funzionari USA continuano a ripetere lo stesso slogan: "tutte le opzioni
sono sul tavolo". Quante invasioni si devono subire quando "tutte le
opzioni sono sul tavolo"? Le azioni che sono state dispiegate contro il Venezuela costituiscono una seria minaccia per la sicurezza della nostra regione.
Cuba: Speriamo che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non si presti alle avventure militari. Dobbiamo difendere in Venezuela, la sovranità di tutti, l'indipendenza
di tutti. Non permettiamo che la triste storia degli interventi
statunitensi in America Latina si ripeta in Venezuela. L'accusa di Elliott Abrams contro il nostro paese è infame. Coloro che sostengono diessere preoccupati per la c.d. "crisi umanitaria" in
Venezuela, sono gli stessi che applicano misure economiche coercitive e
unilaterali contro quella nazione. Gli Stati Uniti stanno preparando il terreno per l'intervento militare.
Messico: la fornitura di aiuti umanitari è necessaria, ma deve essere convogliata
attraverso le organizzazioni preposte come la Croce Rossa, che
operano sotto i principi di neutralità e imparzialità.
Brasile: chiediamo agli altri paesi di riconoscere il governo di Guaidó. Maduro ha tradito le elezioni.
Guinea Equatoriale (Presidente di turno): la soluzione del conflitto venezuelano deve essere politica e
del popolo venezuelano. Siamo contro una soluzione militare. Qualsiasi approccio
internazionale dovrebbe fornire soluzioni pacifiche.
Repubblica Dominicana: non approviamo
l'intervento militare come soluzione ai problemi in Venezuela. Non c'è altra soluzione possibile che lo svolgimento di libere elezioni, con l'affiancamento della comunità internazionale.
Perù: invita la Corte penale internazionale a indagare su Nicolás Maduro per crimini contro l'umanità avendo impedito l'ingresso degli aiuti umanitari.
Dominica: Ribadiamo la nostra difesa dei principi di non interferenza e di
autodeterminazione dei popoli. Sosteniamo pienamente il meccanismo di
Montevideo
El Salvador: si unisce alle iniziative per preservare la pace nella
regione e respingere l'ingerenza e l'interventismo che viola i
principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite. Il dialogo è il modo migliore per risolvere i problemi del Venezuela. Speriamo di contribuire attraverso i meccanismi di dialogo che vengono proposti nella regione.
Antigua e Barbuda: Il sostegno e il riconoscimento di una sola parte in causa non aiutano a risolvere
la situazione così come utilizzare le agenzie di cooperazione
internazionale per imporre delle posizioni. L'unica via è la soluzione pacifica al conflitto. La forza non può essere mai giusta. La storia ci ha sempre dimostrato che la diplomazia e il dialogo hanno risultati migliori della violenza e della guerra. La Carta delle Nazioni Unite dice molto chiaramente che nessuno Stato può
impegnarsi negli affari interni di un altro Stato, né minacciare l'uso della forza.
Belize: respinge l'uso della forza e dell'intervento negli Stati e invita il
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a mantenere la pace nella
regione. Crediamo che sia necessario un dialogo che riconosca la pluralità politica senza la minaccia dell'uso della forza. Qualsiasi assistenza umanitaria, se richiesta o accolta con favore,
deve essere convogliata da organizzazioni costituitesi a tal fine,
attraverso le agenzie ONU appropriate. Nel CELAC del 2014, tutti i paesi della regione si sono impegnati nella
dichiarazione di un'America Latina e Caraibi come zona di pace.
Dobbiamo rispettare questo impegno.
St. Vincent e Grenadine:
non possiamo guardare dall'altra parte quando le nazioni più grandi e
più potenti manipolano e violano il diritto internazionale e le
fondamenta della carta delle Nazioni Unite. Riaffermo il nostro impegno a difendere il diritto internazionale. Il
meccanismo di Montevideo può essere il canale per trovare una soluzione. Sosteniamo la lotta dell'eroico popolo venezuelano che continuano a difendere la loro sovranità e dignità. Ci impegnamo nel dialogo come unico modo per concertare la pace.
Uruguay: incoraggiamo a costruire percorsi di dialogo. Rifiutiamo categoricamente le strade e le azioni che cercano un intervento militare in Venezuela! Ci impegnamo per il dialogo, la concertazione, la pace e il benessere del popolo venezuelano, senza interferenze o interventi.
Nicaragua: estendiamo il nostro più caloroso abbraccio al Presidente Nicolas Maduro
e al popolo del Venezuela che affronta questa lotta nella nostra
America. Per la guerra niente e nessuno, per la pace tutto e tutti!
Suriname: i Caraibi devono rimanere una zona di pace. Lo strangolamento economico
influenzerà ulteriormente la situazione dei venezuelani. CARICOM
supporta pienamente il meccanismo di Montevideo. A nome dei paesi membri di CARICOM, respinge
qualsiasi atto e uso della forza che violi il diritto internazionale e i
principi della carta delle Nazioni Unite. Lo strangolamento dell'economia e il soffocamento attraverso le sanzioni violano i
principi delle Nazioni Unite. E' necessario un dialogo in Venezuela. Rivendichiamo i principi fondamentali dell'ONU, l'integrità territoriale, il dialogo e la risoluzione pacifica dei conflitti
Ecuador: non sostiene una soluzione militare in Venezuela.
Canada: il regime di Maduro è una minaccia per la regione e non ha alcuna autorità a governare in Venezuela. Le elezioni del 20 maggio 2018 sono state
fraudolente.
Siria: (da Prensa Latina) L'ambasciatore siriano all’ONU, Bashar Al Jaafari, ha denunciato oggi
che mentre alcuni stati dicono di preoccuparsi per la situazione
umanitaria nella nazione levantina, d'altra parte promuovono un
terrorismo politico ed economico.
Cinque anni fa, il 22 febbraio
2014, il Consiglio di Sicurezza ha adottato una risoluzione sulla
situazione umanitaria in Siria, che diceva che l'appoggio umanitario ai
siriani non si poteva realizzare con successo se non si metteva fine al terrorismo, ha ricordato.
Inoltre, ha aggiunto, insisteva sulla necessità di smettere la politicizzazione di quell'aiuto.
Vorrei sapere come alcuni membri di questo organismo possono dire che
si preoccupano per la situazione umanitaria in Siria mentre mantengono
le loro forze in forma illegittima nel territorio ed appoggiano i gruppi
terroristici, ha chiesto, polemicamente.
Come possono dire che si
preoccupano per la situazione umanitaria in Siria, mentre ostacolano il
ritorno dei rifugiati ai loro villaggi di origine, una volta che questi
sono liberati dai terroristi, ha continuato l'ambasciatore.
Ora
vediamo in Venezuela un altro tentativo di utilizzare il tema dell'aiuto
umanitario per ricattare gli Stati -ha sottolineato - mentre realmente
l'intenzione è mettersi nei temi interni di un paese.
Di fronte a
questo scenario, ha sottolineato il diplomatico, il Consiglio di
Sicurezza deve fare prevalere le norme del diritto internazionale e la
Carta dell'ONU e che l'istanza smetta di essere utilizzata come uno
strumento.
Inoltre, il rappresentante siriano ha respinto le
sanzioni imposte dalle potenze occidentali sul suo paese, che
impediscono di ottenere medicine, alimenti e latte per i bambini.
Ma dopo, gli stessi Stati vengono al Consiglio di Sicurezza e
manifestano che si preoccupano per la situazione umanitaria, ha
insistito.
Siria ha risposto a tutte le petizioni di assistenza
umanitaria fatte dalle differenti agenzie dell’ONU, ha informato, ma la
presenza illegale degli Stati Uniti in alcuni territori ostacola
l'accesso all'assistenza. >>