#VENEZUELA - 'DACCI OGGI IL NOSTRO FANGO QUOTIANO'.
Si moltiplicano senza sosta, soprattutto in questi giorni di festa, le
notizie contro il Venezuela, in particolare dell'agenzia
britannico/canadese Reuters (sedicente politically correct sui termini
ad impatto emotivo, ma non sui contenuti, evidentemente), che difende
gli interessi delle società canadesi come la Crystallex di cui abbiamo
parlato il 24 dicembre scorso a
proposito della Citgo di PDVSA (la compagnia petrolifera statale
venezuelana). La questione delle sanzioni imposte dagli USA e dal Canada
che influenza in modo pesantissimo l'economia del Venezuela non è una
questione retorica filogovernativa.
Nessuna azienda statunitense o
canadese può ignorare la gravità di una dichiarazione di un suo
Presidente secondo cui il Venezuela rappresenta una "straordinaria
minaccia alla sicurezza nazionale" (Obama) o che è coinvolto nel
traffico di droga e nel riciclaggio di denaro sporco (cosa che è stata
smentita dopo mesi dall'untore stesso con tanto di scuse inutili dopo il
danno provocato).
Uno degli effetti multipli della campagna di
Washington contro il governo venezuelano è stato l'esodo aziendale degli
ultimi anni, che comprende Clorox, Kimberly-Clark, Ford, Colgate
Palmolive, General Mills e General Motors. Quando Kellogg chiuse le
operazioni alla vigilia delle elezioni del 20 maggio, Maduro osservò che
i dirigenti della società erano certi che i venezuelani si sarebbero
spaventati e si sarebbero astenuti dal votare per lui.
Le azioni
ostili di Washington dunque hanno un impatto significativo non solo
sull'economia venezuelana. L'industria petrolifera è un esempio
calzante. Pratiche immotivate nel settore sono state ben documentate dal
Procuratore generale Tarek William Saab, nominato nell'agosto 2017, che
ha immediatamente denunciato e puntualmente documentato i rapporti di
corruzione che hanno provocato numerosi arresti degli alti dirigenti
della compagnia petrolifera statale PDVSA. Ma la società è stata anche
vittima delle sanzioni che hanno influito sul suo rapporto con i
principali fornitori di servizi petroliferi come Baker Hughes,
Halliburton e Schlumberger. Al fine di evitare un rapporto diretto con
PDVSA, queste società statunitensi hanno deciso di lavorare attraverso
una società di intermediazione che affitta le proprie attrezzature e
assume il proprio personale, riducendo al contempo i profitti. Allo
stesso tempo, Chevron, che è l'unica compagnia petrolifera statunitense
con una presenza importante in Venezuela, si è astenuta dal fare
investimenti significativi nel recente passato. C'è sempre un motivo
politico dietro le decisioni riguardanti l'investimento del capitale
internazionale, così come il capitale nazionale (si pensi che ad esempio
Alimentos Polar, produce in Colombia e in Texas ciò che precedentemente
produceva in Venezuela). L'intensità e l'efficacia della guerra
economica 'politicamente ispirata' è la piaga del Venezuela. Prendiamo
un altro caso del 2017: numerose compagnie aeree hanno deciso di
sospendere i voli in Venezuela, tra queste Delta, United, Lufthansa,
Avianca, Iberia, Aeromexico e Aerolineas Argentinas, mentre American ha
cancellato molti voli, compresi quelli verso New York. I motivi? Tutti
diversi e nessuno convincente. American ha detto che la causa era la
mancanza di sicurezza, ma se così fosse, perché non ha cancellato tutti i
voli? Inoltre, chiunque poteva vedere con i suoi occhi il trasferimento
di routine dei membri degli equipaggi mentre tranquillamente si
dirigevano negli alberghi vicini all'aeroporto di Maiquetia Simón
Bolívar senza alcun pericolo. L'altro argomento topico delle compagnie
aeree è stata la questione dei loro crediti. Peccato che il 'debito
venezuelano' con loro è relativo al periodo in cui i venezuelani
potevano acquistare i biglietti in Bolivar e il governo avrebbe dovuto
convertirli in dollari per pagare le compagnie aeree, cioè una pratica
che si è conclusa circa 4 anni fa.
Insomma, se per la Reuters la
parola "terrorista" non può essere usata perché «ciò che per un uomo è
un terrorista, per un altro uomo è un combattente per la libertà», si
può invece scrivere una notizia facendo "terrorismo" contro il
Venezuela. #ResistenzaBolivariana
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