VENEZUELA, 10 GENNAIO 2019, UNA DATA CRUCIALE
10 gennaio 2019: una data chiave nel calendario geopolitico globale.
Quel giorno infatti scade il mandato di Nicolas Maduro, iniziato il 14
aprile 2013, e inizia il suo nuovo mandato (2019-2025) dopo le elezioni
democratiche di maggio scorso. La guerra contro il Venezuela passerà
anche attraverso le relazioni diplomatiche e una serie di passaggi formali.
L'Assemblea nazionale del Venezuela formerà un "governo di
transizione"? Vedremo, nel frattempo le ridicole opposizioni venezuelane
non hanno voluto riconoscere il risultato elettorale di maggio, così
come 62 paesi legati mani e piedi alla politica yankee. Sono 12 invece i
paesi che hanno rispettato l'esito delle elezioni libere e democratiche
che hanno visto la schiacciante vittoria di Maduro.
C'è grande
attesa per la posizione che l'Unione Europea prenderà nei confronti
della Repubblica Bolivariana. Sembra probabile, nonostante le pressioni
USA, che la volontà non sia tanto quella di non riconoscere il nuovo
governo di Caracas, ma di optare per tagliare i canali diplomatici, cioè
non verranno riconosciute le nomine dei nuovi ambasciatori. Il
Vaticano, ad esempio, ha abbassato il livello delle relazioni
diplomatiche nominando semplicemente un responsabile per gli affari
esteri con il Venezuela.
"Alcuni paesi dicono che ritireranno i
loro ambasciatori? Approfittassero del mesi di dicembre per partire ",
ha commentato il presidente dell'Assemblea nazionale costituente ,
Diosdado Cabello.
La tecnica è semplice e oleata dalla fine degli
anni ’50 ed è quella della dottrina Betancourt’ in base alla quale non
dovevano essere stabilite relazioni diplomatiche con i paesi latino
americani ‘sovversivi’ (cioè Cuba) mantenendo però i legami economici e
culturali. Cioè si riconosce lo Stato, ma non il governo, potendo così
mantenere i legami diplomatici con gli stati, senza necessariamente
riconoscerne la legittimità. Gli Stati Uniti non hanno relazioni
diplomatiche con l'Iran o la Corea del Nord, ma non negano che i governi
di questi paesi siano effettivamente guidati dai loro attuali leader.
Basti pensare all'incontro del presidente Trump il 12 giugno con il
leader nordcoreano, Kim-Jong-Un. Il non riconoscimento formale di un
governo è però associato al riconoscimento di un altro governo. Gli USA
spingono affinché la comunità internazionale riconosca un presunto
governo provvisorio in Venezuela al di fuori dell'Amministrazione
Maduro. Perché sarebbe così importante? Semplice. Perché il presunto
governo provvisorio nominerebbe un nuovo consiglio di amministrazione in
PDVSA, la compagnia petrolifera statale venezuelana. Questi dirigenti,
manovrati dagli USA, avrebbero la capacità giuridica di agire per conto
della più importante società petrolifera dinanzi ai tribunali degli
Stati Uniti. Cioè, il presunto governo provvisorio voluto dagli USA
potrebbe assumere un controllo effettivo sui beni del Venezuela negli
Stati Uniti. Come? La filiale di PDVSA negli Stati Uniti, uno degli
asset strategici, è Citgo, minacciata dalle richieste di una società
mineraria canadese chiamata Crystallex. La compagnia mineraria sostiene
che, se il Venezuela non paga quello che gli deve, è autorizzato a
prendere il controllo di Citgo e ha già ottenuto diversi pronunciamenti
favorevoli dai tribunali statunitensi. Il Venezuela, nonostante il
massacro del blocco economico, ha finora coperto i pagamenti del debito
che potrebbero compromettere il controllo su Citgo e ha recentemente
raggiunto un accordo provvisorio con Crystallex dinanzi a un tribunale
canadese. Ma se non rispetterà lo stretto calendario di pagamenti che è
stato imposto, la società canadese ricorrerà ad un meccanismo legale
noto come accelerazione del debito. L'accelerazione implica che, in caso
di insolvenza su un prestito obbligazionario, tutto il debito di tale
emissione sia immediatamente dovuto, ciò significa il sequestro, ad
esempio, dei beni all'estero, come le piattaforme petrolifere e le navi
di PDVSA. E il gioco è fatto.
In questo senso, se gli Stati Uniti
riconoscessero un sedicente governo provvisorio come legittimo,
avrebbero la capacità giuridica di rappresentare il Venezuela nel loro
paese. E’ un’operazione tentata altre volte dagli USA a parti invertite.
Sono stati ben 20 i casi tra l’ex URSS e gli Stati Uniti in cui
quest'ultimi non avendo riconosciuto il governo sovietico, hanno
rifiutato di essere portati in giudizio in tribunale.
Vedremo come finirà. Intanto ... #ResistenzaBolivariana! #RivoluzioneBolivariana.
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