lunedì 24 dicembre 2018

VENEZUELA, 10 GENNAIO 2019, UNA DATA CRUCIALE

VENEZUELA, 10 GENNAIO 2019, UNA DATA CRUCIALE

10 gennaio 2019: una data chiave nel calendario geopolitico globale. Quel giorno infatti scade il mandato di Nicolas Maduro, iniziato il 14 aprile 2013, e inizia il suo nuovo mandato (2019-2025) dopo le elezioni democratiche di maggio scorso. La guerra contro il Venezuela passerà anche attraverso le relazioni diplomatiche e una serie di passaggi formali. L'Assemblea nazionale del Venezuela formerà un "governo di transizione"? Vedremo, nel frattempo le ridicole opposizioni venezuelane non hanno voluto riconoscere il risultato elettorale di maggio, così come 62 paesi legati mani e piedi alla politica yankee. Sono 12 invece i paesi che hanno rispettato l'esito delle elezioni libere e democratiche che hanno visto la schiacciante vittoria di Maduro.
C'è grande attesa per la posizione che l'Unione Europea prenderà nei confronti della Repubblica Bolivariana. Sembra probabile, nonostante le pressioni USA, che la volontà non sia tanto quella di non riconoscere il nuovo governo di Caracas, ma di optare per tagliare i canali diplomatici, cioè non verranno riconosciute le nomine dei nuovi ambasciatori. Il Vaticano, ad esempio, ha abbassato il livello delle relazioni diplomatiche nominando semplicemente un responsabile per gli affari esteri con il Venezuela.
"Alcuni paesi dicono che ritireranno i loro ambasciatori? Approfittassero del mesi di dicembre per partire ", ha commentato il presidente dell'Assemblea nazionale costituente , Diosdado Cabello.
La tecnica è semplice e oleata dalla fine degli anni ’50 ed è quella della dottrina Betancourt’ in base alla quale non dovevano essere stabilite relazioni diplomatiche con i paesi latino americani ‘sovversivi’ (cioè Cuba) mantenendo però i legami economici e culturali. Cioè si riconosce lo Stato, ma non il governo, potendo così mantenere i legami diplomatici con gli stati, senza necessariamente riconoscerne la legittimità. Gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche con l'Iran o la Corea del Nord, ma non negano che i governi di questi paesi siano effettivamente guidati dai loro attuali leader. Basti pensare all'incontro del presidente Trump il 12 giugno con il leader nordcoreano, Kim-Jong-Un. Il non riconoscimento formale di un governo è però associato al riconoscimento di un altro governo. Gli USA spingono affinché la comunità internazionale riconosca un presunto governo provvisorio in Venezuela al di fuori dell'Amministrazione Maduro. Perché sarebbe così importante? Semplice. Perché il presunto governo provvisorio nominerebbe un nuovo consiglio di amministrazione in PDVSA, la compagnia petrolifera statale venezuelana. Questi dirigenti, manovrati dagli USA, avrebbero la capacità giuridica di agire per conto della più importante società petrolifera dinanzi ai tribunali degli Stati Uniti. Cioè, il presunto governo provvisorio voluto dagli USA potrebbe assumere un controllo effettivo sui beni del Venezuela negli Stati Uniti. Come? La filiale di PDVSA negli Stati Uniti, uno degli asset strategici, è Citgo, minacciata dalle richieste di una società mineraria canadese chiamata Crystallex. La compagnia mineraria sostiene che, se il Venezuela non paga quello che gli deve, è autorizzato a prendere il controllo di Citgo e ha già ottenuto diversi pronunciamenti favorevoli dai tribunali statunitensi. Il Venezuela, nonostante il massacro del blocco economico, ha finora coperto i pagamenti del debito che potrebbero compromettere il controllo su Citgo e ha recentemente raggiunto un accordo provvisorio con Crystallex dinanzi a un tribunale canadese. Ma se non rispetterà lo stretto calendario di pagamenti che è stato imposto, la società canadese ricorrerà ad un meccanismo legale noto come accelerazione del debito. L'accelerazione implica che, in caso di insolvenza su un prestito obbligazionario, tutto il debito di tale emissione sia immediatamente dovuto, ciò significa il sequestro, ad esempio, dei beni all'estero, come le piattaforme petrolifere e le navi di PDVSA. E il gioco è fatto.
In questo senso, se gli Stati Uniti riconoscessero un sedicente governo provvisorio come legittimo, avrebbero la capacità giuridica di rappresentare il Venezuela nel loro paese. E’ un’operazione tentata altre volte dagli USA a parti invertite. Sono stati ben 20 i casi tra l’ex URSS e gli Stati Uniti in cui quest'ultimi non avendo riconosciuto il governo sovietico, hanno rifiutato di essere portati in giudizio in tribunale.
Vedremo come finirà. Intanto ... #ResistenzaBolivariana! #RivoluzioneBolivariana.

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