lunedì 1 aprile 2019

ELLIOTT ABRAMS GONGOLA E SGHIGNAZZA DI FRONTE ALL'ENNESIMO BLACKOUT IN VENEZUELA


Abrams si contorce e si agita mentre dichiara che i blackout in Venezuela sono dovuti alla "mancanza di manutenzione e investimenti" prima di predire, curiosamente, "la probabilità è che continuino i blackout" aggiungendo "il tipo di aiuto ... necessario per un ampio recupero dell'economia venezuelana" non può avvenire fino a quando non ci sarà un "cambio di regime".
La giornalista statunitense Anya Parampil scrive commentando la conferenza stampa: "Ci si aspetta che Abrams si comporti come un teppista nei briefings, un po' meno che lo faccia certa stampa, che sembra essere più assetata di sangue di lui. Con i loro interventi sotto forma di domanda i giornalisti di Fox, WaPo e Reuters spingono Abrams a sottoscrivere un'opzione militare. Matt Lee (AP Diplomatic Writer), mette invece in imbarazzo Abrams spiegandogli che il colpo di stato ha perso slancio.
Lee: Sono ancora 54 [i paesi che riconoscono Guaidó]?
Abrams: Sì signore.
Lee: Non ha avuto alcun successo nel convincere qualcun altro a unirsi? Abrams: Esatto.
E poi, in modo esilarante, mette Abrams in un angolo ed espone l'ipocrisia degli Stati Uniti nella sua opposizione alla cooperazione militare russa e cubana con il Venezuela. "Perché non dire semplicemente mettiamo in guardia chiunque non sia d'accordo con noi contro lo schieramento di mezzi militari in Venezuela?"
Elliott Abrams gongola per la capacità degli Stati Uniti di impedire a Caracas di vendere il suo petrolio e il suo oro, affermando che l'obiettivo delle sanzioni è "negare il denaro al regime" e ride mentre descrive le sue minacce da gangster ai creditori: "abbiamo una vasta e diversificata rete" di sanzioni" quindi "state attenti a non finirci intrappolati".
Elliot Abrams, accusato di complicità nella morte di 300mila persone, sghignazza cinicamente mentre profetizza, insieme alla banda USAeGetta al completo, esattamente quello che avverrà dopo poche ore. Ancora un blackout in Venezuela causato dall'ennesimo sabotaggio dovuto ad attacchi sincronizzati al sistema elettrico nazionale attraverso impulsi elettromagnetici e un incendio doloso, che ha provocato (come preannunciato dal veggente Guaidò) disordini violenti a Caracas da parte dell'opposizione, e costretto il Governo a razionare l'elettricità per 30 giorni per portare il servizio alla normalità, con le ripercussioni che comporta, cioè una violazione di diritti umani.
E passa il silenzio così il flop di consenso del popolo venezuelano alla manifestazione di sabato a Guaidò.

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