martedì 21 maggio 2019

L'AMBASCIATORE DEL VENEZUELA A ROMA RASSEGNA LE SUE DIMISSIONI.

Julián Isaías Rodríguez Díaz ha rassegnato le sue dimissioni da ambasciatore del Venezuela a Roma. Giurista, accademico, politico, diplomatico e poeta venezuelano, membro dell'attuale Assemblea Nazionale Costituente, ha lamentato seri problemi di salute. Secondo quanto riferisce l'ANSA, in una lunga lettera indirizzata a Nicolàs Maduro, ha ribadido di "condividere la causa" del presidente ma di non poter più proseguire nella sua missione per le troppe difficoltà, soprattutto finanziarie, dovute alle sanzioni Usa sostenute dal sistema bancario italiano che hanno reso il suo lavoro quotidiano impossibile. L'ambasciatore chiarisce a Maduro che "essa non deve essere accolta o respinta, perché è definitiva". Sempre rivolto al capo dello Stato, Rodríguez spiega che "la sua causa è la mia, mi ha trattenuto come un campo magnetico, come una calamita. Con una fede assoluta mi sono aggrappato al chavismo, come fosse una tavola nell'oceano di contraddizioni che circonda il suo governo".
E prosegue La Stampa: Rodriguez ha lamentato di aver visto «troppo marketing» nell’entourage di Maduro e del suo predecessore, Hugo Chavez.
L’ambasciatore nei giorni scorsi aveva spiegato di non poter più pagare gli stipendi allo staff, né l’affitto a causa dell’embargo promosso dagli Usa, con un debito nei confronti delle autorità italiane di «quasi nove milioni di euro». Ora, a 77 anni, ha spiegato di volersi dedicare a «fare il nonno». «Lascio senza rancori e senza denaro», ha sottolineato Rodriguez, «mia moglie ha appena venduto i vestiti che gli aveva regalato il suo precedente marito per poter sopravvivere di fronte all’embargo nordamericano e sto cercando di vendere l’auto che ho comprato quando sono arrivato in ambasciata e come lei sa non ho un conto bancario perché i `gringos´ mi hanno sanzionato e la banca italiana mi ha chiuso le porte».
Rodriguez aveva avuto diverse discrepanze con alcuni Ministri. Una delle più recenti quella per il padiglione del Venezuela alla Biennale di Venezia che aveva disertato per protesta. "Ho capito definitivamente che non posso trasformare l'acqua in vino, né resuscitare i morti. Molti dei suoi discepoli hanno pochissimi apostoli, e per questo ci chiediamo tutti: è la chiesa o il dio che sta fallendo?", scrive in uno dei suoi passi.
Ricordiamo due link importanti, per chi volesse approfondire la notizia:

1) La lettera di Rodriguez LINK
2) L'intervista all'Ambasciatore, pubblicata solo da noi, del 21 dicembre 2018 che ci è costata pesanti attacchi LINK
3) I pasticci-ni della solidarietà bolivariana a Roma LINK

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