martedì 26 marzo 2019

VENEZUELA, NUOVE PROVE SUL COINVOLGIMENTO DI GUAIDO' NELLA CREAZIONE DI CELLULE TERRORISTICHE.

Attualmente è in fase di smantellamento una rete di cospirazione correlata a cellule terroristiche in formazione e mercenari centroamericani, che sarebbero stati ingaggiati e formati per commettere azioni selettive (omicidi, sabotaggi, attentati) contro i leader chavisti nel tentativo di far precipitare l'opzione violenta attraverso una guerra irregolare nel quadro dell'aggressione USA contro il Venezuela. 

Abbiamo già pubblicato
alcuni dei colloqui tra l'autoproclamato Juan Guaidó e il suo braccio destro, Roberto Marrero, in cui progettavano azioni terroristiche contro il paese con l'incursione di gruppi paramilitari, sabotaggi e falsi positivi. (LINK)

Ieri sera, 25 marzo, il Ministro ha tenuto una nuova conferenza stampa. A questo LINK trovate nuove prove "
della barbarie della destra che ruba i soldi della nazione, che ingaggia assassini per seminare ansia e violenza, che non perseguono nemmeno un obiettivo politico, cercano solo di sottrarre miliardi di dollari che appartengono a tutto il Venezuela", così il Ministro delle Comunicazioni della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Jorge Rodriguez sul suo account tw.
Il Ministro ha dichiarato che tra coloro che sono coinvolti nel piano insurrezionale c'è un certo Planchart Juan Marquez, che sarebbe un informatore e facilitatore per il furto dei beni pubblici venezuelani all'estero. Come? Planchart è un avvocato con 10 anni di esperienza nella consulenza legale nel settore petrolifero e attualmente è responsabile del dipartimento legale della Rosneft
(la compagnia petrolifera di proprietà in maggioranza del governo russo), dunque in una posizione privilegiata per fornire informazioni. Per altro esiste un legame familiare tra Guaidó e Planchart. Secondo il sito di giornalismo investigativo La Tabla, Planchart è un cugino della madre dell'autoproclamato Guaido' (LINK).
Le conversazioni mostrate dal Ministro Rodriguez  sulla trama di furto dei beni venezuelani, affinché fossero depositati su conti bancari appartenenti anche al partito di Guaido', Volonta Popolare, e utilizzati per la cospirazione, mostrano Guaidó mentre dice a Roberto Marrero (arrestato per essere considerato il principale legame con i mercenari) che erano disponibili $1MLD e che Planchart era "disposto a negoziare" la frode (in cambio di una percentuale) e lo definisce un "amico che sta aiutando" a raggiungere il loro piano.

Qual era il piano di Guaidó-Planchart che richiedeva una negoziazione preventiva, come dimostrato dalle informazione mostrate dal Ministro venezuelano?
La Tabla ha pubblicato sul suo sito web (LINK) gli obiettivi di appropriazione indebita da parte Guaidó, "in virtù del riconoscimento da parte di alcuni governi della sua autoproclamazione come presidente ad interim". 
Juan Antonio Planchart Marquez aveva promesso a Guaidò $1MLD grazie all'acquisto forzato di 49% delle azioni di proprietà di PDV-Caribe (una filiale di PDVSA, attraverso Petrocaribe)' nella raffineria Refidomsa, come lo stesso governo domenicano ha apertamente dichiarato a gennaio". Proprio LaTabla, attraverso un'inchiesta documentale, ha scoperto che "Planchart è il cognato del vice presidente della società elettricità Haina, operatore del settore energetico nella Repubblica Dominicana, uno dei principali clienti della raffineria in conflitto d'interessi di partecipazione nella stessa società."Felix Jimenez, presidente della raffineria, ha dichiarato lo scorso gennaio che il governo dominicano stava negoziando l'acquisto delle azioni detenute da PDVSA Refidomsa (49%), e ha minacciato che il presidente Danilo Medina sarebbe ricorso per vie giudiziali per dichiarare l'utilità pubblica (da parte dello Stato della Repubblica Dominicana) della raffineria per poter così procedere con la sua acquisizione forzosa. Petrocaribe fornisce il greggio alla Refidomsa, il restante 51% delle azioni sono in mano al paese centroamericano. Il blocco finanziario e le sanzioni contro il Venezuela "renderebbe impraticabile il funzionamento della raffineria, che è stata colpita dalle misure adottate dagli Stati Uniti e dall'Unione europea", ha riferito LaTabla.
Da quella dichiarazione di gennaio, sono passati due mesi e i negoziati sono ad un punto morto. Pertanto, come risulta dalle intenzioni del governo dominicano, il presidente Medina starebbe  per attuare un "acquisto forzoso", cioè una confisca. Infatti, secondo quanto ha rivelato il Ministro della Comunicazione del Venezuela, sarebbe stato riconosciuto a Guaido' un deposito in conti gestiti dalla squadra dell'autoproclamato. Inoltre, altri beni venezuelani utilizzati per la cospirazione mercenaria antichavista, sarebbero venuti da un debito petrolifero, stimato in $240MLN a febbraio 2018, che la Repubblica Dominicana non ha potuto pagare al Venezuela a causa del blocco finanziario statunitense. "La stessa tecnica si sarebbe applicata nel caso in cui la PDVSA avesse accettato la vendita di Refidomsa", afferma La Tabla. Così, il presidente della raffineria, dopo l'acquisizione forzosa da parte dello Stato dominicano, avrebbe dato il via alla partecipazione del "settore privato"nella società petrolifera. Tradotto, privatizzazione di quello che prima era di proprietà pubblica, in parte venezuelana. (LINK)

È qui che la trama si fa interessante, a favore degli interessi di Planchart e della sua famiglia negli affari in Repubblica Dominicana. L'avvocato, agli arresti in Venezuela, ha un cognato, un certo Luis Sanz, attuale vice presidente della società elettrica Haina, il principale operatore del settore elettrico nel paese centroamericano (LINK).  "E' evidente che John Planchart, dice La Tabla, ha avuto accesso a informazioni privilegiate attraverso suo cognato", "che a sua volta le ha ottenute dalla EGE Haina, che indubbiamente, essendo un grosso consumatore di combustibile per la generazione di calore, ha un forte interesse in Refidomsa".
Grazie alla cattura di Marrero e Planchart, si è scoperto un complotto internazionale che avrebbe significato una grave violazione non solo del diritto internazionale, visto il coinvolgimento dello Stato domenicano nella cospirazione finanziaria, ma anche all'economia e alle finanze del Venezuela, che sono sotto attacco degli Stati Uniti per favorire il colpo di stato con a capo Guaidó insieme al suo entourage di tecnocrati.


Con questo schema di furto l'opposizione venezuelana, senza molti sforzi, avrebbe incamerato denaro pubblico attraverso negoziazioni fraudolente così da dare ossigeno  alle cellule terroristiche con al loro interno mercenari centroamericani, in un piano tipico alla Elliott Abrams. Lo scandalo che ha scatenato il caso Iran-Contra lo dimostra: anche in quel caso si sono usate trattative fraudolente per finanziare guerre irregolari in America centrale e nei Caraibi. In questo caso, Planchart ha giocato un ruolo chiave, dietro le quinte come un operatore finanziario che cerca di guadagnare 'qualche' dollaro con poche telefonate.

(fonte: LINK)

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