Contro ogni accordo internazionale di inviolabilità dei luoghi diplomatici, ieri mattina un gruppo di persone illegalmente nominati dall'autoproclamato Guaidó, hanno preso d'assalto la sede dell'ambasciata venezuelana nella San José.
Il gesto è stato subito ripudiato dal governo della Costa Rica: "Tale atto è inaccettabile perché lede le elementari norme diplomatiche di rispetto e fiducia nella comunità internazionale e nel diritto internazionale", ha scritto il Vice Ministro degli Esteri dela Costa Rica, Lorena Aguilar.
Scrive É. O. Sanoja: "La nuora di Blanca Ibáñez, María Farías, è la rappresentante diplomatica indicata da Guaidò per il Costa Rica. Il padre di Maria Farías è un ufficiale militare presumibilmente legato al caso della Finca Daktari. Un gruppo di paramilitari colombiani sono stati arrestati lì, accusati di voler generare un falso positivo in Venezuela, uccidendo dei venezuelani, per poi incolpare il Presidente Chavez nell'anno 2004. Il governo del Costa Rica, ha dato asilo a queste persone e avrebbe anche accettato Maria Farías come presunto "ambasciatore del Venezuela", anche se la nomina è stata fatta dall'auto-proclamato Guaido. La signora Maria Farías sarebbe entrata all'Ambasciata con Napoleone Martinez, un ufficiale militare in pensione identificato con l'opposizione e che fino ad oggi aveva accusato la sua pensione di vecchiaia grazie alla fede in una vita che è stata quella offerta dall'Ambasciata del Venezuela e che ora aggredisce.Ciò che farà il governo del Costa Rica con il personale diplomatico venezuelano accreditato dal governo del Presidente Nicolas Maduro rimane un mistero"
Il 23 gennaio, il governo costaricano ha riconosciuto l'autoproclamato Juan Guaidó come "presidente ad interim" del Venezuela e ha stabilito un termine di 60 giorni (non ancora scaduto) per la partenza del personale diplomatico nominato dal presidente costituzionale Nicolás Maduro. A tale riguardo, la Commissione Nazionale di collegamento tra Costa Rica e Venezuela ha chiesto al presidente costaricano Carlos Alvarado Quesada di abbandonare le posizioni di "sottomissione e resa all'imperialismo" e le sue "politiche di aggressione e guerra" contro il Venezuela.
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