Il blocco contro il Venezuela è una guerra di nervi quotidiana e inficia tutti i settori, anche quello sportivo. Quindici pugili venezuelani non sono stati in grado di raggiungere i Giochi centroamericani e dei Caraibi in Messico a causa di un complotto internazionale guidato dagli Stati Uniti per isolare il paese bolivariano, ferendo la gioventù della nazione. Hanno aumentato il prezzo dei biglietti aerei da 300 a 2.100 dollari a persona, avendo appreso che si trattava del trasferimento della Federazione del pugilato venezuelano. Quando un privato ha offerto un volo charter per trasferire la squadra, Colombia, Panama e Messico hanno negato l'uso del loro spazio aereo. Stessa cosa si è ripetuta con la squadra di pallavolo femminile, così come il Guatemala ha negato i visti alla squadra di rugby per partecipare alle 4 Nazioni B sudamericane e anche alla nazionale di lotta nel Campionato Panamericano.
"Cercano di logorarci, disincantarci, di farci diventare un paese parìa e senza dignità. Non c'è tristezza. C'è una continua sorpresa della capacità di odiarci che queste persone hanno. Non si tratta di esibire come sopportiamo questa guerra per essere ammirati, ancor meno di lamentarci in un labirinto di pianti e recriminazioni per ottenere pietà o provocare senso di colpa. Quello che ci prefiggiamo ogni notte è di riposare, di respirare quest'aria senza polvere da sparo così che domani, se questa guerra contro il nostro popolo scompare, la lotta rimane" (E. Peña). #ResistenzaBolivariana
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