giovedì 9 maggio 2019

VENEZUELA: SPAGNA, FRANCO O FRANGO?

 "Chiamiamo le cose con il loro nome: si è trattato di un tentato golpe militare" (Ministro degli Esteri Spagnolo, Josep Borrell ieri in una video-intervista al min.1:20:39. www.rtve.es)
Oggi il Governo spagnolo comunica di condannare "fermamente le misure repressive che il regime di Nicolas Maduro ha adottato contro l'Assemblea Nazionale venezuelana e un gran numero di membri della maggioranza dell'opposizione in tale istituzione" (https://t.co/bSL8cs2Ni7). A parte che sono 7 gli accusati di reati di tradimento della Patria, cospirazione, istigazione alla insurrezione, ribellione civile, associazione per delinquere, usurpazione di funzioni e istigazione pubblica alla disobbedienza alle leggi e all'odio per il golpe fallito del 30 aprile scorso.

Ricordiamo alla Spagna che da loro il solo indire un referendum, a cui è seguita la simbolica dichiarazione d’indipendenza, è stato considerato dai giudici spagnoli alla stregua di un colpo di stato. 12 persone andranno a processo alla Corte Suprema perché accusate di ribellione, appropriazione indebita e disobbedienza, con il fine di dichiarare la secessione della Catalogna tra cui l’ex vicepresidente catalano Oriol Junqueras ed altri 11 leader separatisti finiti sotto inchiesta e in prigione per il loro ruolo nel referendum del 2017 sull’indipendenza della Catalogna. 9 di loro sono in carcere preventivo. Rischiano 30 anni. Per altro la "violenza" l’hanno subìta fisicamente gli elettori, con l’azione della polizia nazionale e della guardia civil, che quell’1 ottobre 2017 caricarono i votanti in fila ai seggi sparando proiettili di gomma, con un bilancio finale di oltre 700 feriti tra Barcellona e Girona.
Sul banco degli imputati, oltre che in carcere, sono finiti loro, gli organizzatori e i più alti dirigenti dei Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, che di fatto disobbedì all’ordine del governo centrale d’impedire la consultazione, limitandosi a controllare la situazione, spesso senza intervenire.

"Quei governi che simpatizzano con i leader del colpo di stato diventano complici della rivolta militare incostituzionale del 30 aprile. Nella loro legislazione, la sedizione e la ribellione militare sono crimini gravi. I responsabili devono assumersi le proprie responsabilità di fronte alla legge". (J. Arreaza, Ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela)

per non cadere in censure, postiamo solo il "frango"

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