mercoledì 8 maggio 2019

FAKE NEWS INVASION SUL VENEZUELA

Vediamone alcune solo il 30 aprile.

1) Guaidóg USAeGetta: "si trova in una base militare nella capitale, La Carlota, circondato da soldati".
Falso, erano su un'autostrada, chiamata Francisco Fajardo, vicino ad una base aerea.
2) Leopoldo Lopez: "è stato rilasciato su ordine del presidente Guaidó" che "ha firmato il suo perdono e il Sebin (Servizio di Intelligence bolivariana) e Dgcim (Direzione Generale del controspionaggio militare) si sono attenuti all'ordine di rilascio".
Falso. Ha violato gli arresti domiciliari perché alcuni soldati non hanno obbedito agli ordini. Guaidó non ha alcuna autorità sul Sebin o sul Dgcim, né sulla struttura militare o sulla polizia venezuelana, dunque non poteva dare alcun ordine.
3) Il tentativo di golpe è stato presentato come un' "operazione appoggiata dalle Forze Armate", come se ci fosse una spaccatura nel sostegno militare al Presidente Maduro.
Falso: come si vede in tutti i filmati e come hanno dovuto ammettere alla fine anche ha stampa mainstream nei giorni seguenti, l' "esercito" che sosteneva Guaidóg USAeGetta erano 25 soldati semplici che si sono rifugiati nell'ambasciata brasiliana.
4) Questi militari sono stati ingannati dai loro superiori, come dichiarato da loro stessi davanti alle telecamere di Telesur e altri media. Prima gli hanno detto che dovevano preparsi di tutto punto per ricevere una onorificienza, poi dovevano trasferire dei prigionieri, quindi li hanno portati dalle parti di Altamira a bloccare una strada. Alla fine si sono resi conto che si trattava di un colpo di stato.
5) "una moltitudine di persone attorno a Guaidog e Leopoldo López.
Falso, erano qualche centinaio.
6) "Il regime combatte per la sua sopravvivenza con una dura repressione nelle strade"
Il saldo dei feriti nei due giorni del tentato golpe a Caracas: 27 il primo giorno e 50 il secondo (fonte Servizi Sanitari), meno di dieci arresti nella capitale, secondo le ONG, meno di quelli operati dalla polizia a Buenos Aires nei confronti di chi protestava contro il colpo di stato in Venezuela. Il giorno dopo, a Parigi, in occasione del 1° maggio, ci sono stati 40 feriti e 300 arrestati e non per un colpo di stato, ma per sedare una manifestazione della giornata dei lavoratori.
7) Silenzio sulla chiamata del Presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente, Diosdato Cabello, in difesa del palazzo presidenziale che ha raccolto una folla oceanica. In una "rivolta popolare" contro "un governo dittatoriale", come lo definisce la stampa mainstream, i governanti non portano la gente in strada, ma l'esercito, e la gente va sotto i palazzi presidenziali per chiedere le dimissioni dei governanti e non per sostenerli.
8) Silenzio anche sulle immagini, per altro trasmesse dalla televisione venezuelana, all'interno di una base militare dove le telecamere hanno filmato gli oppositori "pacifici" che assalivano una caserma lanciando pietre, bengala e colpi d'arma da fuoco, e dove un ufficiale e alcuni soldati sono rimasti feriti.
9) Il ministro della Cultura venezuelano, Ernesto Villegas, ha trasmesso le immagini dell'opposizione "pacifica" che insieme a 25 soldati coinvolti nel colpo di stato avevano in dotazione armi silenziate semiautomatiche che non vengono utilizzate dall'esercito venezuelano né possono essere comprate legalmente nel paese.
10) Così come nessuno dei media mainstream ha mostrato le immagini di alcuna manifestazione a favore del governo, né della massiccia manifestazione del 1° maggio che è stata organizzata contro l'interferenza straniera e in appoggio al governo venezuelano.

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