martedì 7 maggio 2019

COME E' ANDATA AD HELSINKI TRA USA E RUSSIA

Un intervento miliare USA in Venezuela sarebbe «catastrofico e ingiustificato. Solo il Venezuela può determinare il suo destino nel quadro di un dialogo pacifico». Così il ministro degli Esteri russo, Serguéi Lavrov, dopo il suo vertice di ieri a Helsinki con il segretario di Stato USA, Mike Pompeo.
Pompeo, dal canto suo, ha dichiarato di essere pronto ad offrire l’intervento militare tra le varie opzioni e che "qualunque iniziativaprenderemo sarà legale", Guaidóg USAeGetta ha risposto di essere disposto a chiederlo, il Presidente Nicolas Maduro ha esortato le forze armate a prepararsi a difendere il Paese dall’invasione, e il Ministro degli Esteri Arreaza ha dichiarato che "gli Stati Uniti stanno affrontando un fallimento dopo l'altro e il Venezuela è pronto ad impegnarsi in un dialogo per trovare una via d'uscita dalla situazione. La comunità internazionale deve diventare garante di questo dialogo".
Intanto nel Congresso americano già si alzano le voci dei parlamentari secondo cui un intervento non autorizzato da loro violerebbe la legge. Anche alcuni parlamentari repubblicani hanno detto di non voler ripetere il precedente di Obama, quando bombardò Gheddafi senza l’autorizzazione del Congresso, mentre i democratici notano che «al primo morto civile ucciso dai nostri soldati saremmo travolti dalle proteste in tutto il Sudamerica». Pressioni interne all'opposizione su Guaidog USAeGetta: Maria Corina Machado insiste nell'affermare che l’articolo 187 della Costituzione consentiirebbe all'Assemblea Nazionale di richiedere l’aiuto esterno. Sullo sfondo c’è anche la polemica per il ruolo avuto il 30 aprile da Leopoldo Lopez, già mentore di Guaidóg, ma ora sospettato dalla stampa mainstream di voler riprendere una mediazione con Maduro, "come quella fallimentare condotta dall’ex premier spagnolo Zapatero". Dopo l’incontro con Pompeo, Lavrov ha aggiunto: «siamo categoricamente contrari all’intervento armato. Può essere autorizzato solo dall’Onu o in risposta all’aggressione contro uno stato sovrano». Infine, «in base ai miei contatti con i colleghi statunitensi, europei e latinoamericani, non vedo sostenitori di una soluzione bellica imprudente». Lavrov ha definito «buona e costruttiva la riunione», annunciando che Putin e Trump «si incontreranno appena avranno la possibilità, e sono convinto che ci sarà l’occasione».

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