martedì 12 marzo 2019

VENEZUELA, IL QUADRO GIURIDICO DEI CRIMINI CONTRO L'UMANITA' SUL BLACKOUT

Banchieri: non aiutate Maduro e i suoi complici
a rubare i beni del popolo venezuelano.
Gli Stati Uniti stanno guardando. Il mondo sta guardando.
Il popolo venezuelano sta guardando.
Lo spazio internazionale non è una struttura neutrale che lavora per il bene dell'umanità.
Siamo di fronte all'ennesima distruzione pianificata di una nazione nell'indifferenza generale.
Per distruggere legalmente un paese, nell'attuale quadro giuridico, il primo passo è convincere l'opinione pubblica internazionale che il popolo ha un governo che ha commesso un crimine efferato o una serie di atroci crimini. Il secondo è generare elementi che facciano presumere che i responsabili siano persone che fanno parte del governo; e, il terzo, è lavorare profondamente sulla percezione della gente in modo che siano convinti che gli altri sono quelli che stanno causando grandi danni a lui o vogliono causarli a lui.
L'obiettivo USA in Venezuela è generare una guerra civile, mentre le responsabilità devono rimanere sfocate sui fatti, facendo sentire la gente in un "dogfight", cioè in un combattimento tra cani che li porti a dire che la guerra è un male minore.

Caso di blackout in Venezuela

Il blackout occorso in Venezuela dal 7 marzo 2019 è il più grave atto di interruzione di un servizio pubblico che abbia mai interessato l'America Latina, che è un elemento indispensabile per la vita, la salute e il godimento dei diritti economici, sociali e culturali della popolazione.

Un evento facilmente inquadrabile in una delle ipotesi contenute nello Statuto di Roma tra i crimini contro l'umanità, perché provoca intenzionalmente grandi sofferenze o tentativi contro l'integrità fisica o la salute mentale o fisica".

Chi ha commesso il crimine?

La parola crimine è usata per definire tra tutti i reati, quelli che sono considerati più gravi e le azioni più riprovevoli. Sono atti che possono essere azioni o omissioni, tipizzate dalla legge, illecite e colpevoli. L'opposizione ha sottolineato per anni che la responsabilità è del governo, che descrivono come incapace a garantire la manutenzione. D'altra parte, i portavoce del governo hanno sostenuto che si tratta di un attacco perpetrato dalla combinazione di un'azione elettromagnetica a distanza e di un sabotaggio interno.

Legalmente, le due posizioni hanno conseguenze diverse.

A) Il governo venezuelano osserva che: 1) eventi del genere si sono verificati in passato anche in Iran, in Cile, in Ucraina e in Nicaragua; 2) è un evento che si inquadra nella linea dei discorsi che i portavoce americani hanno avuto prima (profeticamente) e qualche minuto dopo il blackout in cui sottolineavano che la sofferenza doveva essere aumentata fino a quando la gente non si sarebbe arresa; 3) il numero di profezie che si sono avverate puntualmente da parte dell'opposizione; 4) gli scienziati, come ad esempio Vladimir Adrianza, negano che la mancanza di manutenzione possa essere la causa di un blackout di queste proporzioni.

B) Secondo l'opposizione sarebbe un atto di grave negligenza che ovviamente non genererebbe una responsabilità legale immediata e individuale sui rappresentanti del governo, a meno che non provassero che è un atto dichiarato di "auto-sabotaggio", il che sembra francamente inverosimile, altrimenti lo avrebbero già fatto.

Tuttavia, i media hanno rapidamente generato operazioni di propaganda attribuendo tutte le vittime, dirette e indirette, certe o meno, presenti e future, alla responsabilità del governo. Su questo argomento, il Prof. Aristóbulo Istúriz, il 9 marzo 2019,
ha denunciato da Piazza Bolívar, un insolito dispiegamento mediatico negli ospedali, specialmente quelli infantili, allo scopo di denunciare la morte di bambini a causa dell'assenza di elettricità. Lo stesso giorno il deputato dell'opposizione Edgar Zambrano, per difendersi dall'accusa di essere stato filmato insieme ad altri colleghi a cena in un ristorante durante il blckout, ha twittato "ieri abbiamo visitato gli ospedali raccolto dati sulle morti causate del blackout elettrico, al fine di avere delle statistiche per sollecitare l'intervento delle organizzazioni internazionali alla Commissione per la politica interna", cioè un report sui supposti crimini contro l'umanità compiuti dalle autorità venezuelane inefficienti e indolenti nella fornitura di servizi.

Il 9 marzo non è una data a caso: precede l'annunciato arrivo nel paese di Michelle Bachelet, Alto Commissario ONU per i diritti umani, che subito dopo aver fissato la data ha dichiarato che le sanzioni contro il Venezuela impediscono le garanzie dei diritti umani nel paese.

Il quadro giuridico dell'intervento militare
Proprio come oggi, i social network sono stati innondati di commenti che ci ricordano che i blackout si sono verificati in altri momenti della storia, quando gli Stati Uniti hanno deciso di generare un "cambio di regime".

Alcune considerazioni sul presente: l'esistenza di un'indagine preliminare contro il Venezuela davanti alla Corte Penale Internazionale; come nel settembre 2018 e nel febbraio 2019, il processo contro Nicolás Maduro davanti alla CPI è stato richiesto dal sedicente Gruppo di Lima (nato, coem da statuto, con l'unico scopo di destituire Maduro); che la pressione politica sulla CPI ha fatto notizia quando Christoph Flugge, uno dei membri del CPI, si è dimesso dopo che gli Stati Uniti hanno minacciato i giudici.

Altre considerazioni sul passato: la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso nel 2011 un mandato d'arresto per crimini contro l'umanità nei confronti del colonnello Muammar al-Gheddafi per presunti crimini di guerra nella repressione delle rivolte, e questa era la seconda volta nella storia che un'istanza simile è stata formulata contro un Presidente. La prima fu quella contro il Presidente sudanese Omar al Bashir. Quello che è successo in quei paesi è storia nota.


(sintesi libera tratta da LINK)

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