Puntuale
a fine anno arriva la "classifica delle migliori e peggiori economie
del 2018" secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI),
quello che ha deciso il prestito ponte di 57 MLD di dollari
all'Argentina di Macrì in cambio di fedeltà commerciale e politica ai
dettami della Troika, che fa gli interessi degli azionisti, mica del
popolo. Chiunque capisce da solo quanto sia grottesco fornire
questi numeri crudi. In questo elenco compaiono paesi devastati dalle
guerre e da blocchi economici che affamano i popoli. Affermare che la
Libia è la migliore economia dell'anno perché cresce del 10,9% è come
dire che le statistiche hanno provato che la mortalità aumenta
sensibilmente tra i militari nei periodi di guerra. Questi del FMI sono
dei fenomeni di chiaroveggenza: ad ottobre 2017 avevano già stilato la
classifica del 2018, ma sbagliato a dare i numeri: la Libia sarebbe
cresciuta del 31% (e invece ora correggono la stima al 10,9%), mentre il
Venezuela, sempre quotato in ultima posizione nel 2017, avrebbe dovuto
perdere nel 2018 il 27% (ora dato a -18%). #ResistenzaBolivariana
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