Il governo venezuelano
ha firmato accordi con Cuba, Uruguay, Portogallo, Russia, Iran, India,
Bielorussia, Palestina, Turchia e Cina, per la produzione, l'acquisto e
la fornitura di medicinali gratuiti per i
pazienti con malattie croniche non trasmissibili e ad alto costo. Di
fatto il Venezuela è vittima di un criminale blocco che genera enormi
problemi nella fornitura di farmaci. Le multinazionali provocano anche
ritardo nelle spedizioni dei farmaci regolarmente acquistati per
favorire il mercato speculativo al solo fine di provocare la
destabilizzazione del governo colpendo la salute dei cittadini. Si
arriva al punto di inventare guasti agli aerei per impedire la fornitura
di farmaci oncologici e per la dialisi, come ad esempio è accaduto con
il volo dalla Germania, che è costato al Venezuela altri 3 milioni di
dollari. Il problema dei medicinali dunque non è causato dal fatto che
il Venezuela non disponga di fondi sufficienti per pagare le medicine,
ma perché il denaro viene bloccato dalle camere di compensazione come
Euroclear. A questo criminale boicottaggio si aggiunge quello delle
Organizzazioni non Governative (ONG), come ad esempio Medici Senza
Frontiere, che utilizzano una doppia morale. Basterebbe porre fine a
questo embargo criminale e lasciare che il Venezuela possa acquistare
liberamente i medicinali di cui ha bisogno. Il Venezuela non chiede
beneficienza. Chiede solo di poter avere ciò che paga e che è un diritto
internazionale tutelato, quello di essere curato.
Prima
che i laboratori entrino a regime ci vuole almeno qualche anno. Nel
frattempo il Venezuela deve poter importare i farmaci. Il "bloqueo" è
una violazione palese. Molta
responsabilità ce l'ha l'Unione Europea,che non riesce a dettare una
linea autonoma rispetto agli USA a livello mondiale. La produzione
farmaceutica è storicamente concentrata in pochi Paesi. E' previsto che
anche nel prossimo futuro circa l’85% della produzione verrà dalle stesse aree geografiche (Europa, Stati Uniti e Giappone).
Le
dieci maggiori compagnie al mondo (6 in Europa e 4 negli Stati Uniti)
coprono più del 47% della domanda di prodotti farmaceutici.
L’Unione
Europea nel suo complesso è leader nella produzione, più degli Stati
Uniti. Il peso del settore farmaceutico è cresciuto sia negli Stati
Uniti sia in Unione Europea, arrivando a generare oggi il 5-6% del
valore del manifatturiero.
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Intanto, secondo la società elettorale Hinterlaces, l'83% dei venezuelani non è
d'accordo con le sanzioni economiche e finanziarie imposte dal governo
degli Stati Uniti (USA) contro il Venezuela. Lo ha riferito domenica il
giornalista José Vicente Rangel, durante il blocco confidenziale del suo
programma José Vicente Hoy, che trasmette su un canale privato, in cui
ha spiegato che questo sondaggio è stato condotto dal 31 ottobre al 17
novembre di quest'anno, con un totale di 1.580 indagini alle famiglie venezuelane.
Ha anche rivelato che di fronte alla domanda, sarebbe d'accordo o in
disaccordo con un intervento internazionale in Venezuela per far uscire
il presidente Maduro dal potere? L'81% ha risposto che non è d'accordo
mentre il 17% è d'accordo.
Lo studio più recente della ditta
elettorale Hinterlaces mostra che l'88% non è d'accordo con un
intervento militare internazionale in Venezuela per togliere il potere
al presidente Maduro.
Nel frattempo, l'86% ha dichiarato di essere
d'accordo con un dialogo tra il governo venezuelano e il governo degli
Stati Uniti. migliorare le relazioni tra i due paesi. / CP
Fonte: ResumenLatinoamericano / 2 dicembre 2018 / Marisus Blanco, VTV
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