lunedì 3 dicembre 2018

LA QUESTIONE DEI MEDICINALI IN VENEZUELA

Il governo venezuelano ha firmato accordi con Cuba, Uruguay, Portogallo, Russia, Iran, India, Bielorussia, Palestina, Turchia e Cina, per la produzione, l'acquisto e la fornitura di medicinali gratuiti per i pazienti con malattie croniche non trasmissibili e ad alto costo. Di fatto il Venezuela è vittima di un criminale blocco che genera enormi problemi nella fornitura di farmaci. Le multinazionali provocano anche ritardo nelle spedizioni dei farmaci regolarmente acquistati per favorire il mercato speculativo al solo fine di provocare la destabilizzazione del governo colpendo la salute dei cittadini. Si arriva al punto di inventare guasti agli aerei per impedire la fornitura di farmaci oncologici e per la dialisi, come ad esempio è accaduto con il volo dalla Germania, che è costato al Venezuela altri 3 milioni di dollari. Il problema dei medicinali dunque non è causato dal fatto che il Venezuela non disponga di fondi sufficienti per pagare le medicine, ma perché il denaro viene bloccato dalle camere di compensazione come Euroclear. A questo criminale boicottaggio si aggiunge quello delle Organizzazioni non Governative (ONG), come ad esempio Medici Senza Frontiere, che utilizzano una doppia morale. Basterebbe porre fine a questo embargo criminale e lasciare che il Venezuela possa acquistare liberamente i medicinali di cui ha bisogno. Il Venezuela non chiede beneficienza. Chiede solo di poter avere ciò che paga e che è un diritto internazionale tutelato, quello di essere curato.
P
rima che i laboratori entrino a regime ci vuole almeno qualche anno. Nel frattempo il Venezuela deve poter importare i farmaci. Il "bloqueo" è una violazione palese. Molta responsabilità ce l'ha l'Unione Europea,che non riesce a dettare una linea autonoma rispetto agli USA a livello mondiale. La produzione farmaceutica è storicamente concentrata in pochi Paesi. E' previsto che anche nel prossimo futuro circa l’85% della produzione verrà dalle stesse aree geografiche (Europa, Stati Uniti e Giappone).
Le dieci maggiori compagnie al mondo (6 in Europa e 4 negli Stati Uniti) coprono più del 47% della domanda di prodotti farmaceutici.
L’Unione Europea nel suo complesso è leader nella produzione, più degli Stati Uniti. Il peso del settore farmaceutico è cresciuto sia negli Stati Uniti sia in Unione Europea, arrivando a generare oggi il 5-6% del valore del manifatturiero.

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Intanto,
secondo la società elettorale Hinterlaces, l'83% dei venezuelani non è d'accordo con le sanzioni economiche e finanziarie imposte dal governo degli Stati Uniti (USA) contro il Venezuela. Lo ha riferito domenica il giornalista José Vicente Rangel, durante il blocco confidenziale del suo programma José Vicente Hoy, che trasmette su un canale privato, in cui ha spiegato che questo sondaggio è stato condotto dal 31 ottobre al 17 novembre di quest'anno, con un totale di 1.580 indagini alle famiglie venezuelane.
Ha anche rivelato che di fronte alla domanda, sarebbe d'accordo o in disaccordo con un intervento internazionale in Venezuela per far uscire il presidente Maduro dal potere? L'81% ha risposto che non è d'accordo mentre il 17% è d'accordo.
Lo studio più recente della ditta elettorale Hinterlaces mostra che l'88% non è d'accordo con un intervento militare internazionale in Venezuela per togliere il potere al presidente Maduro.
Nel frattempo, l'86% ha dichiarato di essere d'accordo con un dialogo tra il governo venezuelano e il governo degli Stati Uniti. migliorare le relazioni tra i due paesi. / CP
Fonte: ResumenLatinoamericano / 2 dicembre 2018 / Marisus Blanco, VTV

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